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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Fungopoli, Maruccio: "Antonelli ha preso un clamoroso abbaglio"

    TARQUINIA – Fungopoli, la polemica continua. L’assessore al Commercio e Turismo Alessandro Maruccio del Comune di Civitavecchia risponde ad Antonelli sulla vicenda relativa all’indagine avviata dalla Direzione regionale Agricoltura sulla legittimità della riserva per la raccolta dei funghi istituita dall’Università Agraria di Tarquinia per i soli residenti. L’inchiesta, in quanto tale, è stata prontamente smentita dal presidente dell’Agraria Alessandro Antonelli che ha parlato di normale quesito «all’ufficio legale della Regione Lazio, atto susseguente alla richiesta di parere emessa dal Comando provinciale del Corpo forestale dello stato». Maruccio controreplica a tale smentita, nella quale Antonelli parlava di infamie per le quali «qualcuno pagherà». «Dalla replica di Antonelli – risponde piccato l’assessore del Comune di Civitavecchia – si comprende un’unica cosa: il presidente dell’Agraria di Tarquinia ha preso un clamoroso abbaglio. Voglio informarlo infatti che il termine ‘‘inchiesta’’ non ha solo un’accezione giudiziaria/penale, ma può voler significare, da dizionario, anche semplicemente ‘‘raccolta ed esame di informazioni su un dato argomento del quale si vuole approfondire la conoscenza’’. Ed è quello che la Regione Lazio sta facendo in merito ad un provvedimento dubbio ed inopportuno». «Le cose sono due – prosegue Maruccio – o il presidente dell’Agraria si è sentito colto nel vivo, essendo consapevole dell’assurdità della decisione assunta, oppure, come al solito, non ha letto bene il contenuto della missiva regionale e delle dichiarazioni che ne sono susseguite. Se poi Antonelli afferma che l’Ente da lui presieduto ha ragioni valide per sostenere l’ordinanza in questione, lo invitiamo, per l’ennesima volta a spiegarci tali motivazioni, in quanto non lo ha ancora mai fatto, nonostante gli innumerevoli solleciti, ma si è solamente limitato rispondere in modo scomposto. Infatti, la sua replica è stata becera, volgare ed isterica e per questo invito il sindaco Mazzola, con il quale questa amministrazione ha sempre avuto un ottimo rapporto, a dissociarsi dalle parole di Antonelli». «Come i suoi colleghi della sinistra – conclude Maruccio -, Antonelli ha l’abitudine di rispondere agli attacchi politici, minacciando di rivolgersi alla magistratura, ma sarò curioso di leggere il contenuto della sua eventuale querela, che sarà, così come il provvedimento adottato in materia di funghi, del tutto priva di fondamento». Il consigliere comunale del Gruppo Misto Daniele Perello, dal canto suo parla di “Un intervento di una bassezza politica incredibile” nei confronti delle dichiarazioni di Antonelli. «Le nostre parole – sostiene Perello – sono sempre state finalizzate ad una logica di collaborazione e condivisione di una materia sulla quale si è abbattuto un provvedimento che ribadiamo a chiare lettere andrebbe rivisto interamente. Nonostante ciò, noto con rammarico che le parole di Antonelli vogliono distruggere ogni possibile linea di confronto tra le istituzioni, soprattutto perché lo stesso presidente ha trovato l’occasione per parlare a 360 gradi di politica e non di problemi concreti che stanno piombando sulla testa dei cittadini i quali hanno diritto alla raccolta funghi». «Antonelli – prosegue Perello – visto che ha trasportato il discorso su un piano prettamente politico, merita dunque una risposta politica. Quindi, penso che si dovrebbe sciacquare la bocca prima di usare certi termini offensivi nei confronti di chi sta agendo soltanto a tutela dei cittadini di Civitavecchia e del territorio, che rivendicano il diritto alla raccolta funghi e che sono penalizzati dal provvedimento dell’ente Agraria. Nessuno di noi ha mai osato sindacare l’operato dell’amministrazione comunale di Tarquinia, cosa che invece ha fatto Antonelli nel suo ultimo intervento. Un discorso decrepito, quello di Antonelli, che appartiene alla sua ridotta visione tra Etruschi e Saraceni. Nessuno, a Civitavecchia, si è mai permesso di delimitare le zone di pesca ai cittadini di Tarquinia cosa che, se paragonata al provvedimento dell’Agraria, si porrebbe sullo stesso piano dell’assurdo. Inoltre, vorrei ricordare al presidente Antonelli che mai nessuno, nei suoi interventi sulla vicenda funghi, ha usato i termini inaccettabili rilevati invece nel suo comunicato stampa. A questo punto, come gruppo Misto, ribadiamo al presidente Antonelli la necessità di un incontro urgente sulla vicenda. Differentemente non ci rimarranno che i malumori di centinaia di cittadini e le sue parole, scolpite ormai nel marmo della bassezza». Sull’argomento piovono altri interventi. Il consigliere comunale di Civitavecchia, Alessio Gatti dice: «Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. La risposta del presidente dell’Agraria di Tarquinia Antonelli appare francamente inaccettabile e al tempo stesso incomprensibile. Inaccettabile perché l’uso di determinati toni e termini nei confronti di chi ha sollevato delle giuste perplessità su un suo provvedimento sulla raccolta funghi è la peggiore cosa si possa leggere attualmente sulla stampa. Incomprensibile, perché onestamente il presidente Antonelli dovrebbe riflettere un attimo prima di scaraventarsi a bomba su chiunque voglia “sindacare” il suo operato all’Agraria. Una meditazione, che lo aiuterebbe certamente a capire meglio che molte sono le persone scontente del provvedimento emanato dall’ente che si trova a presiedere e, al tempo stesso, avrebbe anche l’opportunità di capire che lo stesso atto andrebbe rivisto integralmente, per non ledere anche i diritti di chi è appssionato alla raccolta funghi sul territorio. Invece, quello che ci troviamo a constatare, almeno leggendo l’ultima nota stampa diramata, è una chiusura a riccio che non fa bene alla dialettica e alla collaborazione che dovrebbero essere i due principi guida nella risoluzione di controversie collettive che riguardano, tra l’altro, centinaia di cittadini di Civitavecchia. Che Antonelli abbassi i toni, dunque, e ricerchi nuovamente la strada della collaborazione leale con le parti interessate, metodo corretto che si addice ad un personaggio istituzionale quale egli è. Diversamente, di una cosa siamo certi, e lo sono anche i cittadini toccati dal provvedimento restrittivo: questa non è la strada perandare in Paradiso». Il consigliere comunale Pasquale Marino da parte sua dice: «L’inchiesta regionale conferma che avevamo visto giusto circa la dubbia legittimità del provvedimento dell’Agraria che esclude dalla raccolta funghi i non residenti nel Comune di Tarquinia». «Il provvedimento – afferma Marino – incide soprattutto sui cittadini di Civitavecchia che vengono fortemente penalizzati nella loro attività di raccolta. Ci aspettavamo che la Regione, su sollecitazione del Comune e dell’assessore provinciale di Viterbo, intervenisse in merito. In tanti avevamo espresso dubbi sulla fondatezza dell’atto dell’Agraria. Tuttavia, nonostante le numerose osservazioni avanzate dai molti enti ed istituzioni, soprattutto nei riguardi del Presidente Antonelli, quest’ultimo non ha voluto sentire ragioni sul possibile ritiro del provvedimento, cosa che, alla luce dell’approfondimento aperto dalla Regione, potrebbe fare adesso tornando una volta per tutte sui suoi passi». Marino ricorda dunque la normativa che sta alla base dei dubbi nutriti sull’atto dell’Agraria. «Vorrei ricordare – sostiene Marino – che la legge n. 32 del 5 agosto 1998 prevede soltanto specifiche forme di restrizione all’utilizzo del territorio. La vicenda, inoltre, va chiarita anche sotto il profilo degli usi civici, i quali sono usufruibili da parte di tutti i cittadini. L’inchiesta regionale è la risposta adeguata alle numerose richieste di cittadini che, sebbene possiedono regolare tesserino abilitativo sul quale pagano una tassa, vedono vanificare il loro diritto alla raccolta. Quindi – conclude – l’auspicio è che nelle more del procedimento regionale, il presidente Antonelli sospenda il provvedimento».

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