TARQUINIA – Adesso che ha un volto, ha anche un nome preciso. Si chiama Gabriel Farcas, con la c e non con la k, il 32enne romeno trovato cadavere giovedì 14 ottobre nella macchia di Sant’Agostino. Il giovane, morto assassinato, forse per strangolamento o soffocamento, stando ai primi rilievi autoptici che dovranno tuttavia essere suffragati dai risultati degli esami tossicologici e sui tessuti per escludere l’ipotesi dei suicidio, aveva tanti fratelli, addirittura sette, residenti in varie parti, a Civitavecchia, Torino e alcuni in Romania. Di lui, però, sarebbe inconfondibile un segno particolare, il neo sotto al labbro. Un particolare utile ad identificare il ragazzo e ricostruire tutti i movimenti del 32enne prima della sua morte che viene fatta risalire verso la fine di settembre. Un testimone, potrebbe averlo visto da qualche parte, in un bar o magari in un locale, o una strada. Anche se, in base a quanto si è potuto apprendere, Farcas era un ragazzo un po’ chiuso: pochi amici, pochi rapporti sociali. Fedele quasi solo al suo computer, con il quale chattava. Computer misteriosamente scomparso insieme a valigie e cellulare. Le indagini dei carabinieri proseguono nel massimo riserbo. Bocche cucite da parte degli inquirenti sulla pista seguita. Si continuano a sentire parenti ed amici, ma ancora il giallo sembra lontano da una soluzione. Tutte le azioni di Farcas sembrano ricondurre ad una volontà di suicidio, ma il sospetto forte e che ciò sia stato ideato dall’assassino proprio per depistare le indagini. Tra una quindicina di giorni con i risultati autoptici potrebbe arrivare la svolta sulla tragica morte del metalmeccanico. (Ale.Ro.)
Cronaca
2 Novembre 2011
Gabriel Farcas, un ragazzo poco socievole con tanti fratelli e un neo sotto al labbro