TARQUINIA – Ettari ed ettari di finocchi, cavolfiori, carciofi, erbai, e chi più ne ha più ne metta. La gelata dello scorso weekend ha dato l’ennesima mazzata all’agricoltura del litorale viterbese, già afflitta da una crisi che sembra ormai irreversibile. Le associazioni agricole gridano al disastro e il Comune di Tarquinia si rimbocca le maniche chiedendo il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Ingenti infatti i danni causati alle varie colture in soli due giorni a causa soprattutto del gelo. Il notevole abbassamento delle temperature, con forti brinate notturne e diurne, avvenuto il 17 e il 18 dicembre ha infatti provocato nel territorio gravi e diffusi problemi alle coltivazioni in pieno campo. L’ evento si è peraltro verificato dopo la nevicata e le abbondanti piogge, che hanno contribuito ad aumentare gli effetti disastrosi del gelo sulle piante. «L’amministrazione comunale – spiega l’assessore all’Agricoltura Giovanni Olivo Serafini – ha fatto richiesta agli Enti competenti per il riconoscimento dello stato di calamità naturale, nonché per l’adozione di tutte le iniziative di legge più opportune da parte degli organi tecnici per una stima economica dei danni». «L’ondata di freddo dei giorni scorsi- conferma Serafini – è stata infatti molto intensa, tanto da provocare estese gelate che hanno gravemente compromesso il normale sviluppo delle colture». Una magra consolazione per gli agricoltori che sperano di lasciarsi alle spalle un anno davvero nero, a causa dei tanti problemi concomitanti registrati nei vari mesi, come quelli legati ai pomodori e ad un mercato poco favorevole, che non hanno consentito di ottenere la resa sperata. I ripetuti danneggiamenti a causa del maltempo hanno poi fatto la loro parte, gettando nella difficoltà numerosi imprenditori agricoli della città etrusca. L’intero comparto agricolo è in crisi e in attesa di un rilancio si spera almeno nell’arrivo dei risarcimenti.
Ale.Ro.
Cronaca
2 Novembre 2011
Gelo, si contano i danni in agricoltura