logo
    Amministrazione
    2 Novembre 2011
    Gli rubano l’identità e oltre 400 euro

    CIVITAVECCHIA – Gli rubano l’identità, lo truffano, gli spillano oltre 400 euro. E’ quanto accaduto ad un civitavecchiese che, grazie all’intervento dei responsabili locali del Movimento per la Difesa del Cittadino, è riuscito a tornare in possesso di quanto sottratto, a seguito comunque di una lunga trafila burocratica. Tutto è iniziato quando il civitavecchiese si trovò ad acquistare un elettrodomestico a rate in un’altra città, fornendo quindi tutti i propri documenti. Qualche tempo dopo riceve l’estratto conto, con l’amara sorpresa. L’ammanco di oltre 400 euro dal suo conto, girate ad una compagnia telefonica. La banca gli conferma che erano stati presentati all’incasso dei Rid (Rimessa interbancaria diretta), delle rate insomma per conto di questa compagnia di telefonia mobile e che quindi erano stati pagati. Cosa era successo? «Un truffatore, venuto non si sa come in possesso delle fotocopie dei documenti lasciati per la concessione del prestito rateale – hanno spiegato da Mdc – aveva sottoscritto a nome del civitavecchiese in questione dei contratti “telefono incluso” per due telefonini di ultimissima generazione, e la compagnia telefonica, allo scadere della prima rata, aveva addebitato». A quel punto vengono bloccati i Rid in banca, chiuso il conto, riaperto, informato del nuovo numero di conto tutte le socierà e ed aziende le cui bollette erano domiciliate sul vecchio conto, presentata una denuncia in commissariato contro ignoti e pagate 25 euro per iscriversi come socio al Movimento per la difesa del cittadino per cercare di risolvere il problema e riavere indietro i propri soldi. «Ne dovrebbe, a fil di legge, rispondere il truffatore che ha rubato l’identità – hanno aggiunto da Mdc – ma i tempi sarebbero troppo lunghi. Abbiamo così tentato una conciliazione con la compagnia telefonica: 400 euro sono tantissime per una famiglia, due telefonini sono quasi nulla per una società. Dopo lungo mediare, e grazie ai nostri conciliatori, siamo riusciti a convincere la compagnia telefonica ad un gesto commerciale: restituire le 400 euro al nostro socio prima della condanna dei colpevoli».