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    Società
    2 Novembre 2011
    Grido di dolore dell'Assproha

    CIVITAVECCHIA – Non è un grido d’allarme, ma un grido di dolore quello che lancia l’Assproha costretta, dopo 20 anni a servizio dei ragazzi diversamente abili, ad alzare bandiera bianca. “Senza risorse è impossibile proseguire – spiegano dall’associazione – muore così il Centro Diurno per utenti diversamente abili, primo a Civitavecchia. Il primo febbraio è iniziato un triste conto alla rovescia: a fine mese il Centro Diurno “Arcobaleno” chiude i battenti. E questo perché non siamo in grado di competere oltre la legalità e la trasparenza, non siamo in grado di competere senza leggi uguali per tutti, non siamo in grado di accettare l’assenza o l’ indifferenza delle amministrazioni nei confronti di una realtà dai tanti riconosciuta come eccellenza, non siamo in grado di mantenere gli oneri del sociale sulle nostre spalle, non siamo in grado di garantire la dignità e il rispetto dovuti alle persone che vi lavorano. E’ per questo e per tanto di più che denunciamo l’impossibilità di continuare ad erogare i nostri servizi socio-assistenziali ai nostri utenti diversamente abili”. L’Assproha dal 1982 è impegnata operativamente nel Comune di Civitavecchia e dal 1990, attraverso gli sforzi ed i sacrifici supportati quasi interamente dalle famiglie, è aperta la struttura ricettiva “Centtro Diurno Arcobaleno”, all’interno del parco comunale di San Gordiano, che oggi ospita 30 utenti. “Una realtà nata per l’utilità sociale – spiegano ancora – muore per mano di un sistema che invece di sostenere la capacità professionale, l’impegno sociale e la correttezza formale la affossa e la umilia. I portatori di handicap hanno una età compresa tra i 30 e gli 80 anni e vengono seguiti da professionisti del settore ed amorevoli volontari nello svolgimento di numerose attività, assicurando agli ospiti serenità, divertimento, attività sportive (Vis Cordis), sviluppo delle competenze attitudinali, socializzazione con l’esterno e miglioramento della qualità della vita. Malgrado le richieste di “mutuo soccorso” agli enti preposti, il Centro Diurno Arcobaleno è solo ed ha continuato a sostenere, con enorme difficoltà, i gravosi costi di gestione per garantire agli ospiti una permanenza dignitosa”. Oggi quindi l’associazione abbandona un percorso virtuoso ed essenziale sul territorio, in attesa magari di un qualche aiuto che possa loro salvarli da un triste destino.