CIVITAVECCHIA – «Un provvedimento di natura strategica per il Comune e la città». Così l’assessore al Bilancio, Giampiero De Angelis, definisce l’atto con il quale il consiglio ha stabilito di cedere, entro il 31 dicembre 2010, il 60% delle quote di Hcs, mettendole sul mercato. Un tentativo di alzare il livello per stimolare il privato «socio cogestore» attraverso una gara di evidenza pubblica, ovviamente dopo la scissione delle municipalizzate Etm ed Etruria servizi. «Garanzia dei livelli occupazionali e miglioramento dei servizi», di questo parla De Angelis, specificando che il Pincio rimarrebbe titolare dei contratti di servizio: «Ci preoccupa solo la redazione del piano industriale». Un aspetto sul quale Balloni non ci vede chiaro, e che ha indotto il consigliere comunale e provinciale ad astenersi all’atto della votazione. Alla minoranza non sono bastate le rassicurazioni di De Angelis: «Il ricavato servirà a ridurre il debito o a favorire nuovi investimenti», ne le giustificazioni del sindaco Moscherini: «Scaduti i termini avremmo dovuto mettere per legge sul mercato il 100%». Una serie di interventi dalla maggioranza e dall’opposizione, ovviamente su posizioni contrapposte. Marietta Tidei ha accusato la maggioranza di aver perso tempo: «Dopo tre anni di amministrazione – ha dichiarato – ci saremmo aspettati dei dati più incoraggianti legati all’andamento delle aziende». Piendibene parla di una svendita e dà del buffone a Moscherini: «Lombardi si è auto-assunto come direttore di Hcs – ha dichiarato – la tariffa rifiuti è aumentata dal 57% in due anni. Hai fatto solo promesse, sei un cantante che illude i civitavecchiesi».
Vitali ha quindi difeso la bontà del provvedimento: «Ci stiamo solo adeguando a ciò che prevede la legge». L’atto è passato in consiglio con 14 voti favorevoli.
Amministrazione
2 Novembre 2011
Holding Hcs, approvata la vendita delle quote