CIVITAVECCHIA – La mozione presentata in consiglio comunale dall’opposizione, riguardante la costituzione delle holding e la necessità di approfondire la materia, si è rivelata un nulla di fatto. Pochi interventi da parte dei consiglieri di maggioranza, mentre dai banchi della minoranza non sono mancati veri e propri attacchi alla giunta. Una discussione durata alcune ore, partita subito dopo l’improvvisata in consiglio dei lavoratori dell’Etm, ancora senza stipendio. L’atto è stato illustrato da Alessandro Manuedda (Verdi), che ha parlato di fretta immotivata nel decidere la privatizzazione dei servizi: «Visto che non c’era scadenza alla data del 31 dicembre – ha dichiarato – sarebbe stato il caso di aspettare le proposte del legislatore per regolamentare questa fase di passaggio. Tra l’altro – ha aggiunto Manuedda – nel decreto del Presidente della Repubblica ci sono le indicazioni per accompagnare i Comuni nelle varie fasi». Chiesta quindi la revoca della delibera 71, con relativa proposta di seguire il DPR 168 per una «organizzazione concorrenziale dei servizi pubblici», oltre ad un confronto serio con i sindacati per valutare l’impatto che le nuove scelte avranno sui lavoratori. Roberto Cosimi (Pd) ha rincarato la dose, sciorinando quattro concetti: garanzia, processo di vendita, piano industriale e organizzazione del lavoro. «Ho già subito un processo di liberalizzazione e privatizzazione cinque anni fa – ha dichiarato il consigliere di minoranza – e visti gli effetti oggi non posso fare a meno di schierarmi dalla parte dei lavoratori di Etm e di Etruria servizi, per i quali non si prospetta un futuro roseo». Dai banchi della maggioranza ancora nessun intervento e alle richieste di chiarimento da parte di Marco Piendibene (Pd), il sindaco Gianni Moscherini ha replicato: «Abbiamo già fatto sentire la nostra voce con il voto in consiglio comunale». Vittorio Petrelli (Italia dei valori) ha pregato tutti di «non dare la colpa al sistema quando i criteri della gestione pubblica non sono stati ben interpretati». «Ci sono tanti esempi che confermano questa tesi – ha riferito il consigliere – privatizzare purtroppo non sempre significa migliorare e ottimizzare i servizi». A parlare di incongruenza assoluta sull’assegnazione dei macchinari e delle attrezzature in fase di costituzione delle holding è stato proprio Piendibene. «Chi ha partorito questa delibera – ha dichiarato – si è mostrato solo preoccupato di assegnare i posti nei consigli di amministrazione». A tal proposito ha riportato alcune cifre: «240mila euro per cda – ha riferito – 310mila per il direttore generale di Hcs più altre indennità come amministratore unico di Etm ed Etruria servizi, 230mila euro per il cda di Civitavecchia Infrastrutture che dopo 26 mesi non ha fatto niente. Poi ci sono 180mila euro per consulenze varie ed altre spese, oltre all’assunzione di un direttore amministrativo per Hcs». «Mi chiedo – ha proseguito Piendibene – cosa accadrà a questi lavoratori quando tutto finirà nelle mani dei privati. Non ci fermeremo qui: raccoglieremo le firme per fare un referendum per farvela mangiare questa delibera». Prima di passare la parola al Sindaco, il presidente del consiglio Francesco Cappellani ha spiegato: «La soluzione ce la offre la legge, non si poteva continuare a ripianare ogni volta i conti delle municipalizzate». Moscherini ha invece ribadito la bontà della sua scelta, operata quando ha tagliato i servizi in perdita di Etm: «Se avessimo portato allora i libri contabili in tribunale – ha spiegato – i lavoratori avrebbero pagato al posto di un cattivo amministratore. Abbiamo fatto una politica che tiene conto dell’occupazione». All’atto della votazione la mozione è stata respinta con 5 voti favorevoli (quelli dell’opposizione) e 18 contrari.
Amministrazione
2 Novembre 2011
Holding, si va avanti