CIVITAVECCHIA – Il comitato Pendolari di Civitavecchia ha scritto una lettera ai candidati alla presidenza della Regione Lazio con la quale chiedono una serie di interventi e di misure per migliorare la situazione sulla direttrice la Fr5 all’indomani dell’incremento di popolazione in tutta l’area a nord di Roma e dello sviluppo del porto di Civitavecchia, il secondo per traffico passeggeri nel mediterraneo. Come già denunciato più volte dai media e dalla maggior parte dei quotidiani locali e nazionali la situazione sulla tratta Roma-Civitavecchia è estremamente critica. La Procura della Repubblica nel mese di novembre 2008 ha aperto una inchiesta ipotizzando i reati di interruzione di pubblico servizio, per i grandi ritardi dei treni, e di violazione delle norme di sicurezza per il sovraffollamento degli spazi per i passeggeri. «Ogni giorno – scrivono dal Comitato – migliaia di persone si sommano a noi pendolari rendendo estremamente critiche le condizioni di viaggio. Il primo impatto con la Regione Lazio che hanno i turisti di tutto il mondo che sbarcano a Civitavecchia è quello di una stazione con una biglietteria assolutamente inadeguata. Quando la biglietteria non è chiusa, c’è soltanto uno sportello aperto, assolutamente insufficiente a far fronte a migliaia di persone che sbarcano e che vorrebbero viaggiare verso Roma».
Questo il testo integrale della missiva che il comitato ha indirizzato ai candidati alla presidenza della Regione Lazio:
In vista delle prossime consultazioni elettorali regionali, la nostra associazione, impegnata da tempo a dare voce alle decine di migliaia di pendolari della linea FR5 Roma – Civitavecchia, con questa lettera aperta, intende fare presente a tutti i candidati governatore la situazione drammatica in cui versa la linea ferroviaria che quotidianamente utilizziamo per raggiungere i nostri luoghi di lavoro o di studio. Lo sviluppo urbanistico dell’area metropolitana romana è stato caratterizzato, negli ultimi anni, da una crescente dispersione delle residenze e, più recentemente, anche delle attività produttive, portando così ad un aumento delle distanze percorse quotidianamente per raggiungere i luoghi di lavoro e di studio. Questo fenomeno di “migrazione” da Roma verso la provincia sta avendo effetti importanti anche nei comuni serviti dalla FR5 Roma – Civitavecchia. Negli ultimi 20 anni realtà come Cerveteri, Ladispoli e Santa Marinella hanno raddoppiato il numero di residenti. Si è lasciato spazio ad iniziative immobiliari indiscriminate che come nel caso di Torre
in Pietra – frazione del Comune di Fiumicino servita dalla FR5 – hanno portato, nel giro di pochi mesi, all’insediamento di migliaia di persone in zone prima prettamente agricole. Non si è minimamente tenuto in considerazione l’impatto che tali iniziative potevano avere sulla rete di Trasporto Pubblico già gravata da decine di migliaia di pendolari residenti da sempre sul territorio, finendo per indurre una vera e propria emergenza! Ma la Roma-Civitaveccha vede anche un altro importante elemento di gravità che non può più essere trascurato: la presenza del porto di Civitavecchia. Questo porto sta registrando un sempre crescente numero di croceristi e di utenti delle autostrade del mare e molti di questi decidono di raggiungere Civitavecchia utilizzando i treni regionali. Secondo recenti statistiche, lo scorso anno, il porto di Civitavecchia, ha fatto registrare oltre 4 milioni di transiti tra croceristi e passeggeri delle navi di linea. Ogni giorno migliaia di persone si sommano a noi pendolari rendendo estremamente critiche le condizioni di viaggio. Il primo impatto con la Regione Lazio che hanno i turisti di tutto il mondo che sbarcano a Civitavecchia è quello di una stazione con una biglietteria assolutamente inadeguata. Quandola biglietteria non è chiusa, c’è soltanto uno sportello aperto, assolutamente insufficiente a far fronte a migliaia di persone che sbarcano pressoché contemporaneamente e che intendono viaggiare verso Roma negli stessi orari in cui anche noi pendolari ci spostiamo verso la Capitale. In molte occasioni sono dovute intervenire le forze dell’ordine per placare la rabbia dei turisti e non, al punto che la Procura della Repubblica di Civitavecchia nel mese di novembre
2008 ha aperto una inchiesta ipotizzando i reati di interruzione di pubblico servizio, per i grandi ritardi dei treni, e di violazione delle norme di sicurezza per il sovraffollamento degli spazi per i passeggeri. Ad oltre un anno dall’apertura dell’inchiesta nulla è stato fatto per incrementare l’offerta, potenziare la biglietteria di Civitavecchia, prevedere una valida assistenza a terra. Il ricordo che molti turisti avranno del Lazio sarà quello delle condizioni di viaggio disumane sui treni della Regione. Treni dove – insieme a noi pendolari – hanno viaggiato stipati come bestie, con l’aria condizionata rotta e la quasi totalità dei bagni fuori servizio.
Ricorderanno una stazione dove hanno dovuto fare ore di fila per comprare un biglietto e dove non hanno potuto chiedere, tantomeno ricevere, informazioni in lingua. Ricorderanno una stazione dove hanno aspettato il treno sotto la pioggia o sotto il solleone vista l’assenza di una pensilina sulla piattaforma e dove non potevano neanche lasciare le proprie valigie per la mancanza di un deposito bagagli. E per i numerosi turisti disabili o non più giovani con problemi di deambulazione ci sarà anche il ricordo di una stazione a loro inaccessibile! Questi turisti certamente avranno un pessimo ricordo dell’accoglienza che questa Regione ha riservato loro, ma per noi pendolari questo stato di cose non è un ricordo. E’ la quotidianità! Da anni stiamo vivendo una vera e propria emergenza e da anni – come Comitato Pendolari di Civitavecchia – denunciamo questa situazione sulla stampa e in tutte le sedi dove ci è stato dato modo di parlare. Alla Regione Lazio e a Trenitalia abbiamo ribadito con forza la situazione ormai non più sostenibile di una linea sovraffollata, con una offerta che per quasi tutto l’anno è assolutamente inadeguata alla domanda. Ma ad oggi, nulla è cambiato. Tra meno di un mese arriveremo al picco di arrivi dei croceristi e poco dopo avremmo il picco di passeggeri diretti in Sardegna, Sicilia, Spagna, Tunisia. La situazione sarà sempre più critica! Chiediamo da tempo di potenziare l’offerta dei treni verso Roma nelle ore di punta del mattino dove, così come ci è stato più volte confermato dai tecnici di Trenitalia e di RFI, ci sono ancora tracce disponibili per l’inserimento di ulteriori corse (nella fascia 7:00 ÷ 9:00). Fino a pochi anni indietro erano molto apprezzati dai pendolari i così detti treni “sardi” che senza fermate intermedie collegavano la stazione di Civitavecchia Marittima con Roma. Questi treni erano stati previsti per permettere ai passeggeri sbarcati dalle navi provenienti dalla
Sardegna, di raggiungere rapidamente Roma. Oggi, che il porto di Civitavecchia non si limita soltanto a collegare il Continente con la Sardegna, ma vede traffici passeggeri verso molte località del Mediterraneo e soprattutto fa registrare milioni di croceristi in transito, non è previsto alcun treno di rinforzo tra Civitavecchia e Roma. Stante l’estrema necessità di rendere il servizio ferroviario regionale finalmente puntuale ed affidabile, di garantire una adeguata pulizia dei treni, una vera funzionalità delle toilette e degli impianti di condizionamento (in estate) e di riscaldamento (in inverno), di adeguare la stazione di Civitavecchia ad un movimento passeggeri che secondo i dati di CENTOSTAZIONI supera abbondantemente i 3 milioni, è ad ogni costo, indispensabile, prevedere un incremento dell’offerta. Un incremento dell’offerta che non è più procrastinabile vista la vertiginosa crescita della domanda indotta oltre che da un aumento della popolazione residente nel comprensorio servito dalla FR5 Roma-Civitavecchia, anche dal sempre crescente numero di croceristi e di utenti delle navi di linea che si imbarcano o sbarcano al porto di Civitavecchia e che come sopra osservato, superano ormai pesantemente i 4 milioni di transiti l’anno. La situazione emergenziale che si è venuta a creare negli ultimi anni deve essere risolta nel più breve tempo possibile. Non si pone solo un problema di comfort di viaggio, ma anche e soprattutto di sicurezza del viaggio. Senza contare il pessimo biglietto da visita che lasciamo a milioni di persone che visitano la nostra Regione.
Il Direttivo del Comitato
Gian Piero Orsini (Portavoce)
Amedeo Caravani
Claudio Evangelisti
Marco Foschi
Maurizio Milesi