di ROMINA MOSCONI
ALLUMIERE – Dopo alcune settimane di silenzio si torna a parlare degli scavi di La Bianca: la minoranza del consiglio comunale allumierasco infatti chiede alla giunta Battilocchio «come è andata a finire la questione e cosa stanno decidendo in merito ai Pdz nella frazione di La Bianca. Gli scavi, condotti dal Gar con il coordinamento della Soprintendenza, stanno riportando alla luce gli albori di Allumiere e quindi vogliamo sapere se tutto verrà interrato e dimenticato o qualcuno provvederà a valorizzare questo sito. Inoltre a nome dei cittadini chiediamo al Sindaco se è intenzionato oppure no a proseguire con il progetto di realizzazione delle case popolari nella frazioni, progetto a cui la maggioranza della frazione è contraria». Il primo cittadino collinare, Augusto Battilocchio in una nota ha pertanto spiegato che con tutta la giunta e gli Enti preposti sta seguendo tutto l’iter prescritto. «Noi non vogliamo a tutti i costi costruire – ha spiegato ancora il primo cittadino collinare – il Pdz l’abbiamo pensato quando non sapevamo dei ritrovamenti. Come ripeto per l’ennesima volta sono in contatto diretto con Gianfranco Gazzetti, responsabile della Sovrintendenza dei Beni Archeologici dell’Etruria meridionale e da lui ci facciamo consigliare. Stiamo aspettando le sue direttive. Nessuno di noi vuole speculare o cementificare ‘‘oscurando tutto’’. Attendiamo le relazioni della Soprintendenza che ci spiegherà cosa è stato ritrovato, quanto importanti siano i reperti e a quale epoca appartengono». Battilocchio poi ha voluto anche ricordare che a settembre è stata tenuta un’assemblea pubblica in cui alla presenza anche della stampa sono stati presentati alla cittadinanza i primi risultati di questi scavi. «Stiamo poi attendendo che Vallelonga depositi – ha proseguito Battilocchio – la relazione con i rilievi degli scavi. Ho richiesto in questi giorni un altro incontro con Gazzetti e Valellonga per decidere con loro il da farsi e come agire in quel sito. Intanto in questa stagione invernale copriremo gli scavi per evitare che gli agenti atmosferici possano deteriore i reperti e poi con la bella stagione vedere di riaprire gli scavi e proseguire sulla strada intrapresa finora».