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    Sanità
    2 Novembre 2011
    I tagli sulla sanità mettono in ginocchio il San Paolo

    CIVITAVECCHIA – Da settimane campeggiano in città i manifesti della Regione Lazio con promesse di riduzioni dei tempi relativi alle liste di attesa per le visite mediche. E c’è chi perfino prospetta l’eliminazione di queste liste. Intanto le sbandierate chiusure o riqualificazioni degli ospedali della Regione, primo tra tutti quello di Bracciano, potrebbero riversare nei nosocomi rimasti decine di centinaia di cittadini. È il caso ad esempio dell’ospedale San Paolo di Civitavecchia: il nosocomio locale, già ampiamente utilizzato dai cittadini del territorio, potrebbe subire delle vere e proprie invasioni in caso di conferma di chiusura dell’ospedale di Bracciano. In un comprensorio dove già la proporzione tra persone e posti letto è bassissima, la chiusura di un punto importante come quello braccianese amplierebbe ancora di più il numero di pazienti da ospitare, specie nel periodo estivo, nel quale oltre alle numerose navi da crociera che trafficano il porto di Civitavecchia, anche i molti turisti che affollano le spiagge del litorale romano ed a questo punto la totalità dei cittadini residenti nelle colline tolfetane, dei comuni del lago di Bracciano e perché no, i turisti del litorale laziale, sarebbero costretti ad aggrapparsi all’unico ospedale della zona rimasto attivo e funzionale. La delicata situazione della sanità laziale è stata di recente affrontata anche nel corso di un convegno organizzato dall’ex consigliere regionale Enrico Luciani, la scorsa settimana al porto. Alle critiche espresse da Sinistra e libertà all’operato della Polverini hanno fatto eco, nei giorni scorsi, alcune repliche della commissione Sanità che ha specificato tramite un suo rappresentante come «È a tutti noto che i problemi del comparto sono un vecchio retaggio, trascinatosi per troppo tempo. Alla presidente Renata Polverini va riconosciuto il merito di aver provveduto ad affrontare il problema senza perdere altro tempo ed elaborando un piano organico studiato attorno alle reali esigenze della popolazione regionale. Avendo agito secondo i criteri del commissariamento, ha rispettato i tempi dettati dall´emergenza, ma, cionondimeno, si è aperta al confronto con le realtà locali interessate dalla ristrutturazione». In ogni caso sono sotto gli occhi di tutti le difficoltà che il nostro territorio affronta quotidianamente nel difendersi dai tagli o dalle possibili scelte logistiche (vedi quella riguardante l’ipotesi di realizzazione di una discarica ad Allumiere, ndc) che potrebbero investirlo. Di certo un’influenza importante la potrebbero aver avuta i diversi candidati locali, non eletti alle ultime elezioni regionali. In momenti come questi, fatti da scelte difficili e ripetuti sacrifici per la Regione, tutti gli “amici romani di Civitavecchia” che si sono materializzati – appoggiati da esponenti locali di destra e di sinistra – in occasione delle recenti elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale, sembrano essere scomparsi in favore della causa romana.