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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    I tesori etruschi si svelano in notturna

    TARQUINIA  – Un tuffo nel passato, per scoprire e rivivere le splendide atmosfere del popolo etrusco. L’opportunità nasce dall’iniziativa promossa dal ministero per i Beni e le attività culturali, nell’ambito degli appuntamenti con “Martedì in arte”, che ogni ultimo martedì del mese prevedono l’apertura straordinaria e gratuita dei più importanti musei italiani. Il progetto mette in primo piano, domani (martedì) sera dalle 19 alle 23, anche il Museo Archeologico nazionale di Tarquinia pronto a svelare i tesori della grande civiltà etrusca. In bella mostra oggetti funerari che tramandano le fattezze e le preferenze delle famiglie etrusche. Ma anche oggetti di vita quotidiana, come vasellame, attrezzi, armi, ornamenti, oggetti ex-voto che testimoniano il lavoro, i rituali e la tecnologia del Popolo che diede a Roma i suoi natali. Per essere affascinati dagli Etruschi basta cogliere l’eccellenza artistica dei reperti sapientemente esposti all’interno del museo, ubicato nel centro storico di Tarquinia, presso il prestigioso palazzo rinascimentale Vitelleschi, realizzato tra il 1436 ed il 1439 per volontà dell’allora cardinale Giovanni Vitelleschi su progetto di Giovanni Dalmata. Il Museo nazionale etrusco è considerato tra i più importanti d’Italia per le preziose testimonianze che sarcofagi di inestimabile valore riescono a garantire in termini di genealogie, avvenimenti e ruoli di intere famiglie dell’epoca , come quelli esposti al pianterreno: Laris della famiglia Partunus, o Velthur, oppure quelli dell’Obeso, del Magistrato, del Magnate e del Sacerdote o ancora delle famiglie Pulena e Camna. Molto vasta la collezione di reperti che vanno dal periodo villanoviano a quello romano, esposta al primo piano, dove si trovano testimonianze di pittura greca ed etrusca. Di notevole bellezza il corredo della tomba del vaso di Bocchoris (VII-Vl secolo a.C.), i vasi greci a figure nere del VI secolo a.C. e attici a figure rosse. Famosissimi la coppa dipinta con raffigurazioni delle massime divinità greche, il calice plastico di raffinata arte ionico-attica a testa di giovinetta e la bellissima coppa con le figure di Elena e Priamo. Molto interessanti gli affreschi del ciclo delle Storie di Lucrezia, databili al XV secolo, situati invece al secondo piano. Proprio a questa altezza, nella sala interamente restaurata e aperta al pubblico dal 2002, si può ammirare la scultura fittile dei cavalli alati, simbolo della città di Tarquinia. I cavalli alati rappresentano nel mondo intero l’eleganza dell’arte etrusca e il suo ritrovamento risale al 1936 nei pressi del famoso tempio dell’Ara della Regina, nell’antica Civita. Modellati in terracotta così fine da sembrare oro, originariamente i cavalli alati erano collocati sul frontone del tempio dell’Acropoli. Il viaggio termina in fondo al loggiato dove si possono ammirare le pitture provenienti dalle quattro importanti tombe etrusche, delle Bighe, del Triclinio, delle Olimpiadi e della Nave, provenienti dalla Necropoli di Montarozzi, distaccate per motivi di conservazione.

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