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    Amministrazione
    2 Novembre 2011
    Icpl chiede 85 milioni al Comune

    CIVITAVECCHIA – Ottantacinque milioni di euro. E’ quanto la Icpl spa, la società proprietaria dell’interporto di Civitavecchia, ha chiesto al Comune, citandolo in giudizio per un preseunto grave inadempimento del Pincio rispetto alla convenzione del 2002 stipulata con la stessa società.
    L’atto di citazione è stato notificato alla fine dello scorso anno, il 30 dicembre per l’esattezza, ma la notizia è venuta alla luce solo nei giorni scorsi, quando il 24 marzo la giunta ha approvato la delibera con cui il Comune decide di resistere in giudizio, confermando a rappresentarlo l’avvocato Paolo Di Martino, che stava già curtando la controversia con Icpl.
    In sostanza, la società contesta la legittimità del provvedimento con il Comune di Civitavecchia aveva ridotto la durata di una concessione stipulata con la Icpl stessa. Per questo, la spa interportuale aveva prima impugnato l’atto amministrativo dinanzi al Tar del Lazio (di qui la prima nomina dell’avvocato Di Martino da parte del Pincio), presentando poi, a fine 2010, l’atto di citazione in sede civile, chiedendo al Tribunale di Civitavecchia di condannare il Comune al pagamento di una somma di circa 85 milioni a titolo di risarcimento del danno che la società sostiene di aver subito dalla riduzione temporale della concessione da parte dell’ente locale.
    La notizia, evidentemente, era stata tenuta riservata dal Pincio, che dalla lunga vicenda Icpl rischia dunque di uscirne con le ossa definitivamente rotte: come si ricorderà, infatti, il Comune di Civitavecchia in origine era uno dei principali soci, per la parte pubblica (che finanziò gli ingenti investimenti infrastrutturali) del partner privato di maggioranza, facente riferimento a Ferdinando Bitone (nella foto). Tant’è che, secondo i patti parasociali dell’epoca, il Pincio esprimeva il presidente di Icpl.
    Successivamente, la partecipazione del Comune scese sostanzialmente in seguito agli aumenti di capitale non sottoscritti dal Pincio, fino al punto che il sindaco Moscherini, negli anni scorsi, subentrato nel cda dell’azienda in rappresentanza del Comune, preannunciò «l’imminente uscita da Icpl», che poi non è pioù avvenuta.