CIVITAVECCHIA – La Procura della Repubblica ha secretato l’indagine sul ‘‘documento cubano’’ relativo alla presunta espulsione da Cuba del sindaco Moscherini. In attesa di risposte ufficiali da parte delle autorità cubane circa la veridicità o meno del certificato, la notizia ha fatto il giro della città e non solo, assumendo una rilevanza almeno regionale. Dopo che nella serata di mercoledì l’Ansa ed Omniroma hanno rilanciato la notizia, prima i tg e i gr romani, poi questa mattina anche il Corriere della Sera in cronaca di Roma, l’hanno ripresa con discreta evidenza. A Civitavecchia, intanto, la città si è divisa tra ‘‘innocentisti’’ e ‘‘colpevolisti’’ subito pronti a schierarsi con le motivazioni più disparate. L’unica certezza è che, al momento, non sono arrivate né conferme né smentite sulla autenticità dell’atto. E in mattinata il Sindaco non era raggiungibile neppure a Torino, dove era in corso l’assemblea dell’Anci e dove – a quanto pare – in mattinata se ne erano perse le tracce da parte degli stessi componenti della delegazione locale. E’ evidente che di fronte ad una accusa – vera o falsa che sia – di questa gravità lo stesso Moscherini, che in un primo momento aveva rimandato a lunedì ogni dichiarazione, si è probabilmente reso conto che una smentita forte e che sgomberi il campo da ogni dubbio si rende necessaria nel minor tempo possibile. No è quindi da escludere che già nelle prossime ore il primo cittadino torni a parlare per smontare quelle che lui stesso ha definito «un mucchio di falsità». Intanto, in città, mentre le chiacchiere continuano a correre senza controllo, la politica tace, in attesa di ulteriori sviluppi. A parlare, da Roma, è solo il consigliere regionale dei Socialisti riformisti-Pdl, Donato Robilotta: «A Civitavecchia il livello dello scontro politico ha raggiunto livelli inimmaginabili – ha dichiarato – mi spiace di questo imbarbarimento della politica; voglio, dunque, esprimere la mia solidarietà al sindaco di Civitavecchia, Gianni Moscherini – ha proseguito Robilotta – per le accuse che gli sono state rivolte dal momento che in città ci sono ancora alcuni poteri molto trasversali che non si sono arresi alla sconfitta e utilizzano tutte le armi possibili per denigrare l’avversario politico. Questo è inaccettabile». A Roma, il documento – come già dichiarato da Angelo Pierotti nella conferenza stampa dell’altro giorno – è stato inviato anche ad alcuni parlamentari, sia del centrodestra che del centrosinistra. Tra questi, come ha confermato lui stesso oggi, l’onorevole Pietro Tidei, che al momento non ha voluto commentare i fatti, preannunciando una conferenza stampa per sabato.
Cronaca
2 Novembre 2011
Il caso cubano assume rilevanza nazionale