di LUCA GROSSI
CIVITAVECCHIA – E’ stata spostata nella data e nella location la tradizionale Messa di fine anno che in precedenza si era svolta a Tarquinia. «Voglio informare la Diocesi che la Santa Messa di fine anno si celebrerà domani, 30 dicembre, alle ore 17» ha esordito il Vescovo della Diocesi di Civitavecchia e Tarquinia Monsignor Carlo Chenis.
IL TE DEUM LAUDAMUS –La funzione del 31 dicembre è tradizionalmente una Messa nella quale i fedeli ringraziano il Signore per l’anno appena trascorso, (è una delle poche occasioni, infatti, nelle quali si può ascoltare il famoso Te Deum Laudamus (a te Dio ti lodiamo in latino). un anno che si sta concludendo con molte avversità per il Vescovo Chenis e per tutto il comprensorio: «molte volte si ritiene che il ringraziamento nei confronti di Dio- ha ripreso Monsignor Chenis – sia come un gioco a premi, amato quando ci dice bene e meno amato quando invece ci riserva sorprese negative. In realtà noi ringraziamo il Signore per tutto quello che ci da, indistintamente da come lo giudichiamo in Terra».
I PROPOSITI PER IL 2010 – Il Vescovo ha poi rivolto un pensiero per il nuovo anno: «in questo momento di crisi occupazionale ed economica il nostro proposito per il 2010 è rivolto ai più bisognosi. Speriamo che l’anno che sta per cominciare sia l’anno giusto per la loro ripresa».
PROGRAMMA DIOCESANO – La tradizionale Messa di fine anno, quest’anno, si svolgerà quindi presso la Cattedrale di Civitavecchia. L’ora di inizio della funzione è previsto per le ore 17.30 di domani, mercoledì. Gli impegni del Vescovo Carlo Chenis proseguiranno quindi il primo giorno dell’anno alle ore 12 con la messa di inizio anno. Il pomeriggio dello stesso giorno, inoltre, il Vescovo Chenis sarà impegnato nella tradizionale Santa Messa nella chiesa di San Giovanni a Tarquinia alle ore 17. Le funzioni natalizie, infine, si chiuderanno il giorno dell’epifania con la Messa delle ore 11 presso la chiesa di San Giovanni a Tarquinia alle ore 11. Un vero e proprio tour de force per un Vescovo che, anche nelle difficoltà, ha deciso di rimanere vicino alla sua diocesi. Un comportamento esemplare come uomo di chiesa, istituzione e persona in generale.
