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    Sanità
    2 Novembre 2011
    Impossibile effettuare un'ecografia in città

    CIVITAVECCHIA – Brutta sorpresa per chi avrebbe dovuto svolgere una ecografia in questi giorni alla Asl di via Etruria. Ancora disservizi, infatti, dall’azienda locale con gli utenti che chiedono risposte e garanzie. Da domani, infatti, è fino al 9 febbraio prossimo, sarà assente l’ecografista: l’unico nella struttura, considerando che quello che era presente fino a qualche tempo fa non ha ricevuto il rinnovo del contratto. Oggi riceve solo intramoenia, e quindi a pagamento. Peccato che quindi, anche chi usufruisce dell’esenzione del ticket, dovrà pagare la visita rivolgendosi a questo medico. «Una situazione impossibile – sottolineano gli utenti – siamo in attesa da mesi della visita e ora ci dicono che verrà rinviata ancora. C’è chi deve eseguirla per consegnare poi i risultati ad una visita di controllo già programmata: e adesso che fa? E’costretto a rivolgersi al privato per non perdere anche questa. Questo è quello che offre la nostra sanità pubblica». In effetti, al momento, non sembrano esserci alternative. Se si considera che chi avrebbe dovuto avere una visita in questi giorni con molta probabilità l’ha prenotata dai quattro ai sei mesi fa la situazione si fa ancora più critica e mal digeribile per gli sfortunati protagonisti della vicenda. In questi giorni il Cup sta contattando gli utenti interessati, dicendo che per l’assenza dell’ecografista le visite sono annullate. O verranno recuperate con sedute straordinarie, soluzione al momento non probabile, o verranno prenotate da capo: si arriverebbe quindi anche al prossimo mese di ottobre per una nuova ecografia, attendendo così oltre un anno. Dal Cup, comunque, non riescono già a garantire la nuova data. Spiegano solo che non verrà eseguita la visita e che prossimamente verrà fissato un altro appuntamento. Una lunghissima attesa per un esame che magari, in alcuni casi, può rivestire anche un carattere di urgenza e che costringe quindi gli utenti a rivolgersi fuori città, in studi privati, facendo lievitare così le spese. Considerando anche che attualmente anche in ospedale, al San Paolo, è tutto pieno e non c’è spazio per nuovi inserimenti. Ancora disservizi, quindi, e l’utenza che chiede e pretende soluzioni concrete da parte della Asl.