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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Inquinamento, acquisiti gli atti amministrativi

    CIVITAVECCHIA – Prosegue a ritmo serrato la mega inchiesta avviata dal procuratore capo della Procura della Repubblica di Civitavecchia Gianfranco Amendola relativa all’inquinamento delle acque sul territorio. Le indagini portate avanti dai militari della sezione navale del Roan (Reparto operativo aeronavale) della Guardia di Finanza sono approdate di nuovo alla sede della Provincia di Roma. Tre le pattuglie impegnate a Palazzo Valentini, dove le Fiamme Gialle avevano già fatto visita lunedì scorso. Qui sono stati ulteriori atti amministrativi e documenti relativi agli scarichi indiretti e alle vasche di sollevamento. Sono stati inoltre ascoltati responsabili della gestione, dirigenti, funzionari e impiegati chiamati a relazionare sull’amministrazione di depuratori e scarichi inquinanti. Quello che i militari, coordinati dal tenente colonnello Emilio Errigo, vogliono capire perchè la Provincia di Roma, nonostante i problemi che sono stati evidenziati da tempo e nonostante le difficoltà riscontrate nello gestire gli atti amminstrativi, non si sia mai avvalsa della Polizia Provinciale per avviare delle indagini e, nel caso, per sanzionare comportamenti scorretti, arginando questo tipo di problemi. Si potrebbero infatti profilare, in tal senso, reati come abuso e omissione di atti d’ufficio. Oltre alla visita a Palazzo Valentini, altre tre pattuglie delle Fiamme Gialle si sono recate a Montalto di Castro, primo dei 14 comuni (Civitavecchia, Tolfa, Allumiere, Santa Marinella, Ladispoli, Cerveteri, Bracciano, Fiumicino, Manziana, Anguillara, Canale Monterano, Tarquinia, Montalto e Trevignano) di competenza della Procura di Civitavecchia toccati dall’inchiesta. «Esprimo profonda soddisfazione per l’iniziativa della Procura su una questione che è ormai l’emblema di una incuria ingiustificabile – ha commentato il consigliere regionale di Sinistra e Libertà Enrico Luciani – l’annosa questione del depuratore trova un riscontro importantissimo da parte delle autorità competenti, che segna il passo nei confronti di una gestione indecente dell’impianto in questione e più in generale della salute dei cittadini. E’ doveroso un controllo rigoroso e costante di tutti gli impianti e le strutture inquinanti. Il nostro territorio ha subito un lecito inquinamento che ha minato in modo irreversibile la salute dei cittadini: occorre quindi assicurare un controllo radicale e punizioni severe per coloro che continuano tranquillamente ad inquinare e compromettere la vivibilità della città e del territorio».