CIVITAVECCHIA – Non ci sono solo le spese fatte con la carta di credito aziendale ad aver destato l’attenzione del collegio dei revisori dei conti di Etm. Come rileva infatti il consigliere del Pd Marietta Tidei, «la vicenda contribuisce, se ancora ce ne fosse bisogno, a chiarire il tenore dei comportamenti degli amministratori che questa maggioranza ha scelto. La cosa assolutamente sconvolgente è che tali informazioni erano contenute in una relazione del collegio dei revisori dei conti di circa 14 pagine che è stata inviata al Sindaco, all’Assessore al Bilancio e al dirigente competente. Probabilmente Moscherini ha preferito non leggerle queste 14 paginette o forse addirittura buttarle in un cestino. Per quanto ancora questa Amministrazione continuerà a non rispondere su questioni gravi come questa? I membri del comitato sul controllo analogo, presieduto da un avvocato, non sanno leggere? Non sarebbe il caso di pretendere qualche dimissione?».
Nella relazione a cui fa riferimento Marietta Tidei, oltre all’esame della carta di credito i revisori si soffermano anche sulle buste paga dell’amministratore di Etm, definiti irregolari «in quanto si è accertato il mancato assoggettamento ad imposte e contributi di una parte dei compensi, classificati erroneamente come rimborsi a piè di lista e rimborsi spese forfettari». Il collegio ha chiesto a Romagnuolo di far rettificare i fogli paga e di regolarizzare i versamenti delle imposte e dei contributi, cosa avvenuta il 31 dicembre scorso. In sostanza, pur essendo stato deliberato dall’assemblea dei soci un compenso per l’amministratore di 2.602,95 euro mensili, la busta paga veniva ‘‘composta’’ in modo molto diverso, riducendo il compenso vero e proprio a soli 820 euro e definendo la parte restante come rimborsi spese, in gran parte esenti da imposizione fiscale e contributiva. Un errore del consulente di Etm, si dirà. Ma chi ha fornito al professionista gli importi in cui suddividere la busta paga, tra mini-compenso e maxi-rimborsi? Anche questa, probabilmente, sarà bollata come l’ennesima ‘‘leggerezza’’, visto che ‘‘la parte di imposte e contributi non versati è stata regolarizzata’’. Uno comodo ‘‘sano’’ principio per giustificare tutto, o quasi.
Politica
2 Novembre 2011
Irregolarità anche sulle buste paga