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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Isis di Tarquinia: un caso da discutere in Parlamento

    TARQUINIA – Il collegio dei docenti dell’Isis (Istituto d’istruzione secondaria superiore) di Tarquinia nei giorni scorsi ha approvato a maggioranza un documento nel quale veniva dato l’avvio ad una serie di iniziative volte a spiegare la riforma della scuola in atto da parte del ministro Gelmini. La stessa riforma, viene dettagliatamente contestata all’interno del documento. A seguito della decisione di maggioranza è stata anche convocata un’assemblea tra genitori ed alunni per discutere della «dissennata politica dei tagli» del governo. La notizia ha suscitato l’immediata reazione del deputato del Pdl nonché sindaco di Viterbo e a ruota l’aspra replica del primo cittadino mauro mazzola. «Il collegio dei docenti può impartire a genitori e alunni un indirizzo politico?», si chiede Marini, rivolgendo la stessa domanda al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. «Il collegio dei docenti – dice Marini nell’interrogazione a risposta scritta rivolta al Ministro – è un’istituzione della scuola italiana che si occupa del funzionamento didattico dell’istituto, cura la programmazione dell’azione educativa, la composizione delle classi, l’orario delle lezioni, valuta l’andamento dell’attività didattica, programma l’aggiornamento dei docenti, le iniziative a sostegno dei disabili e le attività di integrazione e recupero, elegge nei vari organismi i docenti e delibera per i progetti e attività paraextrascolastiche. In breve, attua la primaria funzione dell’istituzione scolastica che è quella Didattica, Formativa, Educativa». «Può un organo come il collegio dei docenti intraprendere quelle che, a mio avviso, sono iniziative di indirizzo politico?», domanda dunque Marini al Ministro al quale chiede anche «quali provvedimenti riterrà opportuno adottare nel caso venisse accertato un eccesso di competenza e mancato rispetto di quelle che sono le attribuzioni spettanti all’organo scolastico». A stretto giro di posta la replica del primo cittadino etrusco: «Non è reato esprimere un’opinione. L’interrogazione dell’onorevole Giulio Marini sull’operato del collegio dei docenti è inammissibile». «Inammissibile – dice Mazzola – che l’onorevole Giulio Marini invii al ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini un’interrogazione per chiedere un parere sull’operato del collegio dei docenti dell’Isis di Tarquinia, ‘‘colpevole’’ di aver discusso dei problemi del mondo della scuola e di porsi in contrapposizione con la mannaia della riforma Gelmini. Infatti, quello che è stato tanto pomposamente definito riordino della pubblica istruzione dal centrodestra, non sono altro che tagli indiscriminati alle risorse economiche fatti senza nessuna logica e senza tenere conto delle realtà territoriali. Il ruolo dei docenti è stato ulteriormente svilito creando nuovi precari, usando i professori come pedine per tappare i “buchi” negli organigrammi e bloccando l’assunzione dei giovani. È stato tolto il tempo pieno nelle scuole elementari e un chiaro esempio è quanto accadrà all’istituto tarquiniese “Corrado e Mario Nardi”, dove il prossimo anno saranno soppresse due classi. È stata ridotta l’offerta didattica nelle scuole superiori, eliminando per esempio il bilinguismo e diminuendo il monte ore di molte materie. Essere contrari a una riforma sbagliata non vuol dire compiere un reato di “lesa maestà” contro il Governo, l’onorevole Marini dovrebbe svolgere un corso accelerato di democrazia».