TARQUINIA – La professoressa dell’Isis di Tarquinia, M.F. di 59 anni, prosegue la sua battaglia. La prof, finita sotto accusa perché insegna l’alfabeto agli studenti delle superiori, mercoledì mattina ha incontrato il preside Nicola Guzzone e il dirigente scolastico provinciale Mauro Arena, rifiutando anche di sottoporsi ad una visita medica colleggialeper accertare la sua idoneità all’insegnamento. Un rifiuto che peraltro si perpetua da circa un anno e mezzo. «Ho sacrificato tutta la vita per preparare i concorsi ed ottenere l’idoneità all’insegnamento – ha dichiarato all’Ansa – Non mi sono nemmeno sposata per raggiungere questo obiettivo. Non mi lascerò umiliare e rovinare dalla protesta degli studenti e dalla cattiveria di alcuni dirigenti della scuola. Non permetterò che non mi considerino più un essere umano». «Sono anni che provano a farmi togliere l’idoneità con la visita medica collegiale – sottolinea la prof – Ma io non l’ho mai accettata e non l’accetterò mai. Due anni fa, quando insegnavo all’Itis di Viterbo, mi hanno costretta a tenere una lezione davanti ad un ispettore ministeriale. Io ho così perso ogni autorevolezza verso i ragazzi. L’anno scorso, invece, mi hanno trasferita d’ufficio, ma il Consiglio di Stato ha accolto il mio ricorso. E non mi arrendo nemmeno questa volta, anche se ho già speso 20mila euro per le parcelle degli avvocati». Stando dunque al racconto della docente, negli ultimi anni la prof ha avuto diversi problemi analoghi nelle altre scuole in cui ha insegnato. Al centro della contestazione ci sono sempre stati i suoi metodi d’insegnamento. Secondo quanto si è appreso negli ambienti scolastici, tutto sarebbe iniziato con una crisi depressiva che l’avrebbe colpita tempo addietro. «Non riusciranno a farmi passare per pazza», risponde però lei. L’insegnante rischia la sospensione cautelativa o il trasferimento d’ufficio, se non addirittura i due provvedimenti in contemporanea. Alcuni giorni fa non ha accettato nemmeno la notifica della lettera con la quale le veniva comunicata la decisione del preside di chiedere l’accertamento sanitario nei suoi confronti. I vertici dell’ufficio scolastico provinciale e dell’istituto, come fanno da giorni, continuano a trincerarsi dietro un ‘‘no comment’’. Il tentativo è tuttavia quello di risolvere la questione entro la prossima settimana, in base all’accordo stupilato dal preside con i ragazzi, dopo i giorni di protesta avviata prima dalle tre classi coinvolte direttamente (due del biennio programmatori ed una del triennio geometri), poi con il sostegno di tutto l’Itcg e infine con la solidarietà e partecipazione anche dei ragazzi del liceo. Oggi all’Isis giorno tranquillo, in quanto l’insegnante ha il giorno di riposo. Domani, invece, come ha annunciato lei stessa durante l’incontro, rientrerà in classe.
Cronaca
2 Novembre 2011
Isis, la prof: "Non mi lascerò umiliare"