CIVITAVECCHIA – TARQUINIA Si è allargata la protesta degli studenti dell’Isis (Istituto Statale d’Istruzione Secondaria Superiore) di Tarquinia contro la professoressa di lettere. Stamattina tutti i ragazzi del Cardarelli, circa 400, sono rimasti fuori dei cancelli, per esprimere solidarietà con le tre classi (due del biennio ed una del triennio) che da giorni chiedono un intervento da parte del Provveditorato di Viterbo e della direzione scolastica regionale. “Quella prof non la vogliamo”, “Vogliamo l’istruzione”, questi gli slogan riportati negli striscioni sventolati dai ragazzi agli ingressi dell’istituto. Gli studenti durante la protesta hanno anche bloccato la strada lungo la provinciale Porto Clementino richiedendo l’intervento di polizia, carabinieri e vigili urbani che in pochi minuti hanno riportato la viabilità alla normalità. Il Consiglio di Stato ha per il momento invalidato il trasferimento d’ufficio della professoressa che già lo scorso anno è stata oggetto di contestazione da parte degli studenti. L’insegnante di italiano, con gravi ed evidenti problemi di salute psichica, dovuti ad un forte stato depressivo, lo scorso anno era stata allontanata più volte dalla scuola per malattia. È stata anche sottoposta al Tso (trattamento sanitario obbligatorio). Durante la sua assenza, lo scorso anno, i ragazzi avevano potuto seguire le lezioni didattiche tenute dai supplenti e terminare con serenità l’anno scolastico. Quest’anno però il problema si è riproposto con le nuove classi assegnate alla prof, che dopo aver vinto il ricorso, è tornata a scuola. Purtroppo, stando a quanto asserito da studenti e genitori, la situazione durante le lezioni è del tenore dello scorso anno. “Otto appelli prima di cominciare – raccontano i ragazzi – e poi un paio di ore ad imparare l’alfabeto scritto con enfasi alla lavagna. Ma noi siamo ragazzi delle superiori”. I genitori parlano di “difficoltà di espressione, ossessività verbale, lezioni inesistenti, programmi fermi ancora all’età della pietra, spiegazioni incomprensibili, incapacità di controllare la classe e sbalzi di umore”. Gli studenti, guidati dal rappresentante d’istituto, Alberto Bonucci, stamattina hanno raccolto circa 350 firme e le hanno consegnate al preside Nicola Guzzone affinché le consegni al provveditorato di Viterbo. Domani mattina alla protesta si aggiungeranno anche gli studenti del liceo. Intanto, in attesa di risposte in merito, prende nuovamente posizione il sindaco Mauro Mazzola che oggi ha scritto una lettera al prefetto dottor Carmelo Aronica, in cui ne chiede l’intervento per risolvere l’annosa vicenda e mettere quindi fine allo stato di agitazione indetto dai giovani. “Sono vicino agli studenti – dice Mazzola – Inconcepibile che a distanza di mesi non sia stata presa una decisione da parte delle autorità scolastiche. Il problema della conflittualità tra la professoressa e gli studenti di alcune classi dell’Isis va risolto in tempi rapidissimi”. “Con il nuovo anno si è nuovamente presentata la questione e il malcontento degli studenti è notevolmente cresciuto. – afferma il primo cittadino – Da alcuni giorni i ragazzi si rifiutano di entrare in classe, sostenuti dai genitori che presidiano l’istituto. Ciò comporta l’intervento quotidiano della polizia locale, dei carabinieri e della questura, per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza, nonché la normale viabilità sull’ex provinciale Porto Clementino”. “Non spetta a me entrare nel merito della questione – scrive Mazzola al prefetto – ma è evidente che esiste una chiara incompatibilità tra la docente e gli studenti. Auspico dunque la sua autorevole azione, per fermare lo stucchevole rimpallo delle responsabilità su chi deve decidere al riguardo e fare in modo che la situazione possa tornare alla normalità”.
Ale.Ro.