CIVITAVECCHIA – La comunità senegalese non vuole dimenticare, come non vuole dimenticare la città che, un anno fa, è stata a fianco degli amici e dei parenti di Cheick Mory Diouf, il 42enne senegalese freddato il 31 dicembre scorso nel cortile di casa dall’ispettore di Polizia, suo vicino di casa e fuori servizio in quel momento, Paolo Morra. Lo ha colpito alle gambe sparando alcuni colpi con un fucile a pompa. Per non dimenticare la comunità senegalese insieme, tra gli altri, al Forum Ambientalista e all’Arci, ha organizzato per mercoledì pomeriggio un corteo che da viale Garibaldi si snoderà per le vie del centro, tra canti e preghiere. “Vogliamo ricordare il nostro fratello Diuof – ha spiegato il portavoce della comunità Ibra Seck – fiduciosi poi nel corso della giustizia”. E proprio sul fronte giudiziario arrivano le novità: dopo che la Procura, infatti, ha chiuso le indagini sul caso, è stata fissata all’8 aprile prossimo la prima udienza in Corte d’Assise a Roma. La difesa di Paolo Morra ha quindici giorni di tempo per valutare l’ipotesi di ricorrere o meno ad un rito abbreviato. “Svaniscono quindi le preoccupazioni – ha spiegato il legale della famiglia di Diouf Luca Santini – di una possibile scarcerazione, per scadenza dei termini di custodia cautelare, di Morra”. Quella di mercoledì, quindi, sarà esclusivamente una manifestazione di ricordo, con la comunità che chiede alle istituzioni locali che venga dato un riconoscimento pubblico alla memoria di Diouf, con l’intitolazione di una via o di un altro spazio a uso comune.
Cronaca
2 Novembre 2011
La comunità senegalese ricorda Diouf