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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    La Doganaccia: necropoli dei “Lucumoni” etruschi

    TARQUINIA  – Nell’antichissimo sepolcreto della Doganaccia di Tarquinia furono deposti re e principi etruschi del VII secolo a.C., da mettere forse in relazione con gli antenati del primo re etrusco di Roma Tarquinio Prisco. Gli scavi archeologici svolti in un settore inesplorato della vasta necropoli etrusca di Tarquinia hanno portato alla scoperta di un sepolcreto antichissimo, risalente al VII secolo a.C. L’area della Doganaccia è caratterizzata dalla presenza di due grandiosi tumuli del periodo orientalizzante (VII secolo a.C.) denominati “del Re” e “della Regina”. Il primo dei due monumenti principeschi, situati in posizione dominante in corrispondenza di uno dei più antichi e suggestivi ingressi alla necropoli tarquiniese, fu esplorato nel lontano 1928 e, malgrado un antico saccheggio, restituì interessanti materiali, fra cui un’iscrizione che cita il nome di un greco: Hipucrates. Le fonti antiche citano la presenza a Tarquinia, nel VII secolo a.C., di altri importanti personaggi stranieri pienamente inseriti nel tessuto sociale; fra questi è noto il ricco mercante greco Demarato di Corinto che, trasferitosi a Tarquinia proprio intorno alla metà del VII secolo a.C. e sposatosi con una nobildonna locale, era ritenuto il padre del re di Roma Tarquinio Prisco. Le ricerche – concentrate sul secondo grande tumulo della Doganaccia, detto “della Regina” e mai indagato – hanno permesso di mettere in luce un’imponente struttura architettonica del diametro di circa 40 metri, pertinente a un personaggio di spicco all’interno della comunità tarquiniese, di rango aristocratico e di ruolo probabilmente regale, vicino alla figura dei re etruschi, definiti dalle fonti antiche “lucumoni”. Questo sepolcro si è rivelato come la più grande struttura a tumulo di Tarquinia finora nota. La monumentale tomba conserva nella parte anteriore un largo accesso, un vero e proprio “piazzaletto” a cielo aperto utilizzato per le celebrazioni e gli spettacoli in omaggio al nobile defunto. Il tumulo “della Regina” si ispira a una tipologia di tombe reali dell’VIII-VII secolo a.C. che si ritrova soltanto in un altro ambito del Mediterraneo: nella Cipro di cultura omerica (governata da greci che adottano usi e costumi eroici analoghi a quelli narrati da Omero). In particolare, nella necropoli regale di Salamina, sito archeologico dell’area sud-orientale dell’isola, sono presenti tombe con ricchissimi corredi funebri confrontabili direttamente con quelle di Tarquinia, accostabili sia per le grandi dimensioni dell’ingresso che per il tumulo. E’ molto probabile che all’origine di questo modello introdotto in Italia centrale ci siano proprio architetti di formazione orientale sbarcati a Tarquinia circa 2700 anni fa, che qui avrebbero introdotto innovativi modelli architettonici.