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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    La Festa della Merca tra successo e polemiche

    di LUCA GROSSI
    TARQUINIA – Mentre continua senza problematiche, ma anzi, con un grande successo, l’organizzazione della festa della Merca; non sembrano volersi placare le polemiche relative al manifesto ufficiale dell’evento, targato Agraria di Tarquinia. Il manifesto ritrae infatti una donna di spalle con il tatuaggio dell’Università Agraria sulla scapola sinista. Il tatuaggio, per intenderci, è lo stesso con il quale normalmente viene marchiato il bestiame durante la festa e questo, ovviamente, è stato visto come poco elegante da molti cittadini. Oltre ai normali cittadini non si sono fatti sfuggire l’occasione di attaccare la maggioranza di centro sinistra, che governa l’Agraria, i tanti esponenti del centro destra. In particolare La Giovane Italia ha criticato gli organizzatori affermando: «Il fatto che sul volantino che pubblicizza la Festa della Merca sia raffigurata un’immagine di dubbio gusto, e che nessuno se ne sia crucciato prima che le locandine andassero in stampa, è chiaro segno della superficialità dei “nostri” amministratori. Non vogliamo con questo sostenere che il presidente e gli assessori siano retrogradi e sadici, ma l’immagine rievoca, ahinoi, un tempo remoto, nel quale le donne venivano considerate oggetti e quindi possedute (nel significato primo del termine) dagli uomini. Inoltre viene da chiederci se sia giusto accostare, per quanto involontariamente, il corpo femminile ad un evento che, per quanto portavoce della tradizione maremmana, risulta assai cruento. Eppure è stata proprio l’area politica che loro rappresentano, non molto tempo fa, a mettere in luce la questione dell’abuso di immagini di donne nude o seminude per campagne pubblicitarie». L’Agraria si è subito scusata per il fraintendimento attraverso un comunciato: «Ci scusiamo con le donne che hanno visto nel manifesto della Festa della Merca, un richiamo a becere pratiche che noi per primi condanniamo, o a singoli episodi di cronaca che stigmatizziamo. La donna sul manifesto voleva rappresentare la Festa e il tatuaggio un richiamo alla dolcezza dell’evento nel suo complesso legato alla natura e all’ambiente, nel tentativo di superare la cruenta pratica della marchiatura a fuoco del bestiame, indispensabile per la vita degli animali, ma di sicuro impatto e sofferenza». Al di la delle polemiche politiche, due sono sicuramente i fattori che emergono dalla questione: la palese ineleganza nell’accostare donne e mucche e la tanta visibilità che ha portato, alla festa, l’averlo fatto.