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    Politica
    2 Novembre 2011
    La politica senza risposte dei silenzi chiassosi

    di MASSIMILIANO GRASSO
    ‘‘Cosa succede in città?’’. E’ la domanda che ci siamo posti un paio di settimane fa, invitando i lettori a scriverci i loro ulteriori quesiti su presente e futuro di Civitavecchia. Di domande, poi inevitabilmente finite su questioni molto vicine alla buca sotto casa o al cassonetto da svuotare, ne sono arrivare oltre 300. Sotto la cenere, dunque, una fiammella continua a covare. C’è ancora una manipolo di persone che sembra avere a cuore le sorti della città dove vive e dove vivranno le prossime generazioni. E’ per questo che nei prossimi mesi cercheremo ancora di dare voce a chi si pone interrogativi seri, non strumentali, sul nostro futuro e a chi ha ancora voglia e forza di avanzare proposte, non limitandosi a dire semplicemente ‘‘no’’.
    Il silenzio è il nemico da combattere. Un silenzio che – tra mille ‘‘schiamazzi’’ quotidiani di disturbo della politica – riguarda molte delle vicende locali più importanti: dai disoccupati in uscita dal cantiere Enel, di cui non si parla più, al mistero della Privilege, che ha già ‘‘inghiottito’’ anche la Ccms a cui ha dato il colpo di grazia, fino al piano di riforma dei servizi locali: le famose holding che – stando agli annunci del Sindaco – avrebbero già dovuto essere operative da almeno due anni e che invece stentano non solo a decollare, ma anche semplicemente a partire, nonostante ogni fine mese scattino regolarmente i costi non solo dei cda ma soprattutto di una figura operativa come quella del direttore generale. E l’attesa rischia di prolungarsi sine die: prima di procedere con l’attivazione delle sot dei trasporti e dell’igiene urbana, infatti, sarà necessario procedere con una complessa operazione di scissione e fusione per incorporazione. I problemi giuridici – legati soprattutto alle normative sul trasporto – sono già molteplici. Se a questi si aggiunge la necessità preliminare di reintegrare il capitale sociale di Etm, con il versamento da parte del socio-Comune di circa mezzo milione di euro (che non c’è nelle casse del Pincio), ecco come appare evidente che l’intera riforma sia ancora in alto mare. E non da escludere che l’improvvisa apertura di Moscherini all’Autorità Portuale possa essere anche un tentativo di reperire risorse che il Comune da solo comunque non ha. Peraltro, nella lettera di risposta a Ciani, risultano singolari almeno due passaggi: il primo è di colore, visto che il Sindaco rimprovera il Presidente dell’Authority di rispondere attraverso i giornali, anziché nelle sedi istituzionali.

    Verrebbe da dire: da che pulpito… visto che proprio il primo cittadino aveva lanciato la sua proposta a…reti unificate in conferenza stampa. Ma questo è un dettaglio. Stupiscono di più altre parole moscheriniane: «il delicato tema della mobilità, dove la separatezza tra porto e città produce effetti negativi per entrambi gli enti e soprattutto per gli utenti ed il cui risultato è facilmente ravvisabile nelle cronache di tutti i giorni». Tutto condivisibile, peccato che però in passato i comportamenti dello stesso Moscherini prima come presidente dell’Authority e poi, anche da sindaco, non fossero certo improntati alla massima collaborazione. Fino al paradosso di questi giorni, con il primo cittadino che per sciogliere il delicato nodo delle navette per i turisti tra il porto e la stazione ferroviaria ha preferito dare il nulla osta ad una azienda privata – che giustamente dinanzi ad una situazione ingessata dalla burocrazia si era proposta per svolgere il servizio – piuttosto che alla Etm che lo aveva chiesto invano allo stesso Moscherini che allora governava a Molo Vespucci. Ma anche questi sono aspetti su cui si preferisce far calare il silenzio.