di ROBERTA GALLETTA
Anche se le origini della processione del Cristo Risorto di Civitavecchia non sono chiarissime, la più antica notizia scritta e documentata la fornisce Vincenzo Annovazzi, che nella sua Storia di Civitavecchia del 1853 racconta dell’evento organizzato dalla seconda metà del XVIII secolo dalla Confraternita dell’Orazione e Morte nel giorno della Pasqua:”Veniva portata dai Confratelli il giorno di Pasqua in trionfo per le vie della città, recitando salmi di gloria e non vestendo il consueto abito scuro ma indossando l’abito bianco in segno di gioia, cingendosi la vita con cordone nero e ritenendo al petto lo scudo sopra cui è effigiato il simbolo della morte”. Questo avvenne fino al 1940 e tanti la ricordano come l’avvenimento che dava inizio alla SCIORTA DE LA GLORIA. Il nome deriva dal fatto che il giovedì santo le campane delle chiese cittadine erano legate per impedire che qualcuno inavvertitamente le suonasse. A Pasqua, quando venivano slegate per annunciare la resurrezione di Cristo, l’evento era chiamato lo scioglimento della gloria di Cristo Risorto, la sciorta de la gloria in dialetto civitavecchiese, che era annunciata dalla statua portata in processione.
La sacra manifestazione, allora come oggi, ha il suo punto di forza proprio nella bellissima e antica statua lignea raffigurante Cristo Risorto risalente al XVIII secolo e conservata presso l’antica chiesa di Santa Maria dell’Orazione e Morte. Alla statua è legata una leggenda che racconta come avvenne la scoperta dell’immagine lignea, nel locale sito al civico 23 di Via Granari, dove vi era ubicata la locanda POLI, dal 1980 ristrutturata e trasformata oggi nella vineria la “Cantina dei Granari”. Secondo la leggenda, la locanda, che ospitava i pellegrini diretti a Roma, ricevette nel 1713 la visita di un viandante di passaggio. Dopo essersi fermato due giorni e non dando notizie, i proprietari della locanda fecero irruzione nella stanza, ancora chiusa da dentro, trovando con loro grande meraviglia una bellissima statua lignea raffigurante Cristo Risorto, senza traccia del viandante. Da allora la statua venne conservata all’interno della chiesa di Santa Maria fin quando non scomparve misteriosamente per poi essere ritrovata nella bottega di un falegname, sempre in Via Granari. Dal ritrovamento fu sempre portata in processione fino al 1940, tradizione interrotta in seguito agli eventi bellici dell’ultimo conflitto mondiale e ripresa nel 1999 in occasione del restauro della statua da parte della Confraternita dell’Orazione e Morte che ha fortemente voluto far rivivere, dopo sessant’anni, questa bellissima tradizione.
La Processione del Cristo Risorto, accompagnata dai confratelli dell’Orazione e Morte, dopo aver percorso le vie del Centro Storico con una sosta proprio al civico 23 di Via Granari in omaggio a quel luogo simbolico, rientra nell’antica chiesa di Via Carducci, accompagnando l’antica statua lignea in un tripudio di festa e gioia per la resurrezione di Cristo.