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    Amministrazione
    2 Novembre 2011
    La Quarta: "Vogliamo solo partecipazione e trasparenza"

    CIVITAVECCHIA – “Ci spiace dover nuovamente prendere atto che se le argomentazioni mancano le offese diventano l’unico strumento possibile per cercare di evitare l’ostacolo, zigzagando con parole che nulla centrano con la vera questione che la IV circoscrizione vuole far emergere”. Queste le parole del presidente dell’organo decentrato Stefano Ballotari, all’indomani delle accuse del sindaco Moscherini relative alla questione della chiesa ortodossa. “Il problema non è la presenza di cristiani che liberamente verranno a pregare nel nostro territorio e ci mancherebbe che noi vogliamo non tutelare la libertà di culto sancita dalla nostra Costituzione. Non siamo noi quelli che vogliono cambiarla. Quello che ci preme conoscere è che vi sia rispetto reciproco tra pari e noi pensiamo che un’Istituzione sia sempre pari ad un’altra anche se di colore diverso, così come gli esseri umani, perchè razzismo è il non formare ed il non informare per far sì che non ci si trovi di fronte l’opposizione del sapere. Noi siamo disponibilissimi ad accogliere chiunque voglia vivere in questo territorio il problema vero è che la Sua amministrazione non agisce nel confronto e nella trasparenza, troppe volte Lei ha preso decisioni, ha firmato accordi di programma senza mai invitarci alla discussione, al confronto o alla propositività, troppo spesso Sig. Sindaco ci siamo trovati e ci troviamo a vedere prese decisioni gravose e dannose per il nostro territorio. Pensiamo che il Primo cittadino debba, una volta eletto, essere il sindaco di tutti anche di coloro che non l’hanno votato, ma che si aspettano chiarezza sul futuro e sui cambiamenti che si effettueranno a nord della città, troppe volte le questioni urbanistiche sono state affrontate con approssimazione e fretta tanto che più di un parere obbligatorio ci è stato richiesto con estrema e non motivata urgenza.
    Ecco, sig. Sindaco, noi siamo convinti che una buona pubblica amministrazione non si fondi sulle offese per questo non usiamo e non useremo i Suoi stessi metodi, ma continueremo a chiedere partecipazione e trasparenza e rispetto dell’altro, lo stesso rispetto che nutriamo nel desiderio di Mons. Chenis che vorremmo si realizzi, ma nel rispetto delle regole come, ne siamo certi, lui stesso avrebbe voluto”.