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    Politica
    2 Novembre 2011
    La tristezza di vivere in una città senz'anima

    di GIAMPIERO ROMITI

    TORRE NORD 1 – “Un morto all’anno è troppo. Bisogna verificare con estrema serietà se all’interno di Torre Valdaliga Nord vengono osservate le misure di sicurezza”. Queste le parole che hanno fatto il giro d’Italia.. Che sono rimbalzate da un telegiornale all’altro. Che hanno arricchito gli articoli degli inviati dei maggiori quotidiani nazionali. E che le agenzie hanno battuto a beneficio dei media stranieri. Inutile svelare chi le ha pronunciate: pure i sassi lo sanno. Molto più serio, invece, sottolineare che è davvero incredibile che si possa essere sfiorati dall’atroce dubbio che qualcosa non funzioni in un cantiere dove lavorano centinaia di persone soltanto dopo la terza vittima nel giro di tre anni. E la prima e la seconda? Sono state solo e soltanto la conseguenza di una maledettissima casualità? Di un fottutissimo destino cinico e baro? O addirittura “figlie” di una morte minore? E tutti coloro che son rimasti vivi per miracolo ed hanno riportato danni fisici più o meno gravi? Non avrebbero dovuto anche questi far scattare l’allarme rosso o quanto meno obbligare sia le ditte impegnate all’interno di Tvn che l’ente elettrico a tenere sempre e ininterrottamente alto il livello di guardia? Niente di niente. Silenzio assoluto, allora. Lucchetti ai cancelli dopo che il giovane 34enne Sergio Capitani è volato in cielo, adesso. Sì, viviamo in una città senz’anima. Che tristezza!

    TORRE NORD 2 – Sostengono i colletti bianchi (chissà se lo saranno ancora quando entrerà in funzione senza interruzione il carbone) dell’Enel che nel cantiere-teatro della recente tragedia pasquale si vive (mamma, che verbo improprio!) in regime di assoluta sicurezza. Sussurra ed obietta il direttore generale dell’Asl, Salvatore Squarcione: “Lo scorso anno abbiamo effettuato 547 (cinquecentoquarantasette) controlli di vigilanza a Torre Nord, 119 (centodiciannove) verbali di contravvenzione, 11 (undici) indagini per infortuni sul lavoro, 19 (diciannove) e 3 (tre) verifiche rispettivamente nei settori saldature e vetroresina. Dall’inizio del 2010 ad oggi siamo già intervenuti 35 (trentacinque) volte”. Sintesi: secondo i dirigenti dell’ente elettrico non c’è motivo alcuno di allarmare né allarmarsi, per il numero uno dell’azienda sanitaria non sono invece tutte rose e fiori. Domanda: in un paese realmente civile sarebbe mai possibile sostenere due tesi nettamente contrapposte per farle poi diluire nel tempo senza sapere se sia vera l’una o l’altra? TORRE SUD 1 – “Alla richiesta di Tirreno Power di trasformare il quarto gruppo di Torre Sud da riserva fredda a ciclo continuo, siamo pronti ad opporci con tutte le nostre forze”. Questa la sontuosa dichiarazione del Marchese del Pincio ed in tempo reale s’è scatenata la festa delle feste presso la sede del Comitato del No. Perché? Beh, l’adesione al movimento di un personaggio così importante, che ad ogni occasione a niente e nessuno fa mancare il suo “Sì”, ha piacevolmente colto di sorpresa coloro che sono considerati fottutissimi bastian contrari: di qui balli, canti, spumante e cotillons.

    TORRE SUD 2 – “Il nostro no riguardo Tvs è motivato in modo tecnico, politico e ambientale. Inoltre Tirreno Power non ha mai dato nulla alla città. Anzi la invito a venire al Pincio, non per parlare del quarto gruppo ma per siglare convenzioni”. Sono le parole (musicali assai) del consigliere di maggioranza Sandro Scotti. Parole che sanno di un “bel” messaggio subliminale. Della serie: “Cara Tirreno Power dicci cosa dai al Comune dopodiché intavoleremo una “salutare” discussione”. Meditate gente meditate. TORRE SUD 3 – Quale la posizione del Pd su Torre Sud? Eccola: Petrelli e Guerrini hanno approvato documento griffato dalla maggioranza; Gatti, Cosimi, Mecozzi e Perello hanno girato il pollicer verso il basso Porro, Marietta Tidei, Piendibene e Gaglione non si sa che fine abbiano fatto. Non siamo forse al massimo della coesione pidina?

    POST ELEZIONI 1 – L’alta astensione al voto qui nella nostra città è ancora oggetto di analisi da parte dei pollicini della politica locale. I quali, stando ai bene informati, fanno fatica a capire il perché della dilagante disaffezione da parte dei giovani. Va bene, li agevoliamo noi senza però nutrire la presunzione di indossare i panni dei professorini con la puzza sotto il naso, ben sapendo che il motivo lo conoscono a menadito ma preferiscono passare da finti tonti e addirittura continuare a ficcare la propria testolina (vuota) nella sabbia. Dunque, il perché della fuga dalle urne specie da parte di coloro che legittimamente aspirano al posto di lavoro? Perché è risaputo che vige la legge della solita solfa: coi bianchi semaforo verde per gli amici degli amici; coi rossi via libera ai compagni dei compagni; coi neri largo ai camerati dei camerati; coi forzisti spazio agli azzurri degli azzurri; con gli esponenti delle cosiddette liste civiche tappeti srotolati per la passerella dei propri protetti.

    POST ELEZIONI 2 – Dal 29 marzo scorso ad oggi non si hanno più notizie di tal Alvaro Giano Balloni di professione consigliere comunale alleato del Pdl a Palazzo del Pincio e consigliere provinciale a braccetto coi centrosinistrorsi a Palazzo Valentini. In particolare sarebbe interessante conoscere: A) se ancora fa parte della squadra dell’Italia dei Valori; B) se è tornato ad indossare la maglia del Polo Civico; C) se sta accarezzando l’idea di godersi la pensione in qualche spicchio di paradiso non contaminato dal mortifero inquinamento partitico. Che è in possesso di notizie certe, si rivolga al quotidiano “La Provincia” e riceverà una lauta mancia. E’ domenica: mettete da parte l’orologio, spegnete la tv e fate l’amore. Riacquisterete la forma perfetta per affrontare un’altra settimana.