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    Sanità
    2 Novembre 2011
    «Accogliendo i pazienti del comprensorio l’ospedale San Paolo rischia il collasso»

    SELCIVITAVECCHIA – Riduzione delle Asl, riconversione degli ospedali in altre strutture (da identificare meglio) e tagli ai posti letto (circa 2000) negli ospedali che non verranno toccati dalla riforma sul Sistema Sanitario Regionale avviata da Renata Polverini. Questo il tema trattato nel primo dibattito a Civitavecchia della Sinistra Ecologia Libertà.
    Tra quelli destinati a capitolare ci sono gli ospedali di Bracciano e quello di Monterotondo.
    Qualcosa però non quadra. Stando all’analisi dei presidi del 2009, questi ospedali andranno chiusi e riconvertiti in ospedali distrettuali di secondo livello (potenziamento del pronto soccorso, presenza di un medico 24 ore su 24, garanzia della continuità assistenziale) perché hanno presentato un’attività di pronto soccorso inferiore ai 25 mila accessi annui.
    «L’analisi dei presidi – ha dichiarato Concetto Saffioti, membro della segreteria di Sinistra e Libertà – ha tenuto conto anche dei posti letto del reparto di ginecologia, che durante quel periodo è rimasto chiuso per carenza di medici specializzati».
    Dati fittizi, dunque, che andrebbero ad incidere non soltanto sugli abitanti delle zone limitrofe, che per disporre di cure mediche dovrebbero spostarsi in altre strutture , provocando loro dei disagi, «ma ne risentirebbe anche Civitavecchia – commenta Soffioti – che dovrebbe farsi carico di altri degenti» rischiando, però, il collasso.
    La stessa cosa vale per l’ospedale di Monterotondo, papabile alla chiusura per aver presentato un’attività di pronto soccorso di circa 3 mila ricoveri: «Anche qui – continua Soffioti – la riduzione graduale dei ricoveri espletati è stata causata dall’assenza degli strumentazione necessaria».
    E contrari alla chiusura delle strutture ospedaliere sono anche i sindaci dei comuni interessati (e limitrofi) – alcuni dei quali hanno partecipato al dibattito – insieme ad altri esponenti del Sel di Civitavecchia, come Guglielmo Abbondati ed Enrico Luciani; e dei docenti dell’Università di Roma Tor Vergata Armando Muzzi e Andrea Maccari.
    Insieme, i partecipanti al dibattito, chiederanno un confronto con le forze politiche per scongiurare le chiusure.
    S.B.