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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    «Acqua, il Comune di S. Marinella controlli i valori di arsenico»

    S. MARINELLA – Sul tema della presunta presenza di arsenico nelle condutture cittadine, le minoranze intendono fare proprio l’appello del Movimento in Difesa del Cittadino che aveva chiesto al Sindaco Roberto Bacheca più controlli sull’acqua. «L’inesistenza del problema – si legge in un comunicato – sarebbe indirettamente stata confermata dall’Acea Ato 2 che ha escluso la nostra città dai comuni convocati per discutere su questo tema. Com’è noto, il problema dell’arsenico nell’acqua, si trascina da anni. Tutto nasce con il decreto legge del 2001 che, in recepimento della direttiva europea in vigore dal dicembre del 2003, ha ridotto il limite previsto per l’arsenico nelle acque potabili, da 50 a 10 microgrammi per litro. Ma alla fine del 2009 veniva chiesta e ottenuta la deroga fino a 50 microgrammi per litro, nei 128 comuni italiani tra cui Santa Marinella, Civitavecchia e Tolfa. In prossimità dello scadere della deroga, il primo gennaio di quest’anno, Bacheca ha affermato che le acque gestite dall’Acea sarebbero perfettamente a norma. Rimane da capire se la norma di cui il Sindaco parla sia quella della Direttiva Europea o quella della Regione Lazio, intenzionata ad innalzare il valore massimo consentito di arsenico nelle acque distribuite come potabili portandolo da 10 a 20 microgrammi per litro». «Ci domandiamo – concludono le opposizioni – come mai Santa Marinella sia stata inserita nella lista dei comuni soggetti a deroga? Invitiamo quindi Bacheca a chiedere formalmente all’Acea di rendere noti i valori arsenico nell’acqua distribuita in città e perché fu chiesta, nel 2009 per Santa Marinella, una deroga ai valori massimi consentiti. Nel caso in cui questa corretta informazione venisse negata, dovrebbe essere proprio il Sindaco a promuovere la sospensione del pagamento delle bollette. Perché mai gli utenti dovrebbero pagare, dovendo comprare acqua potabile in bottiglia? Ricordiamo che con l’ingresso in Ato 2, il canone dell’acqua è aumentato dell’oltre il 50%, per coloro che hanno ricevuto le nuove fatturazioni. Molti altri utenti, invece, non pagano affatto la fornitura da almeno due anni. Qual è la ragione di ciò? Nuovi contatori o la verifica degli allacci sono troppo costosi? conviene aumentare il canone indiscriminatamente? Anche con Acea, così come per altre esternalizzazioni, chi amministra, dovrebbe pretendere una maggiore trasparenza».