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    Amministrazione
    2 Novembre 2011
    «Acqua, non cambia nulla sulla potabilità»

    CIVITAVECCHIA – «Al momento nulla cambia in merito alla potabilità dell’acqua, essendo in vigore fino al 31 dicembre una deroga». Lo chiariscono dal Comune all’indomani del ‘‘no’’ dell’Unione Europea ad un ulteriore innalzamento dei limiti di concentrazione di arsenico nelle acque a uso alimentare chiesto dall’Italia. Tra i 128 comuni interessati, anche Civitavecchia. Il Pincio ha confermato la riunione prevista per il 1 dicembre prossimo e convocata dall’assessore alla Manutenzioni Mauro Campidonico: riunione alla quale prenderanno parte tutti i fornitori oltre al servizio competente della Asl RmF, il Sian. «Sarà l’occasione – spiegano dal Pincio – per aggiornarsi in merito alle ultime decisioni assunte dalla Comunità Europea. Civitavecchia ne è coinvolta in quanto una parte della città è rifornita di acqua da fonti che contengono naturalmente percentuali di arsenico sopra la norma. Si tratta tuttavia di medie che sforano rispetto ai valori massimi consentiti (10 microgrammi al litro) soltanto di poco. Peraltro, a livello europeo è stato comunicato che il giro di vite sulle deroghe porta quest’ultime da un massimo consentito di 50 microgrammi a 20 microgrammi, ragion per cui in regime di deroga l’acqua fornita ai quartieri settentrionali resterebbe comunque utilizzabile. Al riguardo, si tratterebbe di avvisare la popolazione sui rischi potenziali che il prolungato uso potabile di acqua con quei livelli di arsenico potrebbe causare a determinate fasce, prassi comunque già seguita dal Comune di Civitavecchia che informa preventivamente, d’accordo con l’Asl, in materia la porzione di cittadinanza interessata». Intanto il Movimento in Difesa del Cittadino, pur complimentandosi con l’assessore, si chiede come mai non siano state invitate le associazioni dei consumatori. «Siamo certi – spiegano – che oltre a discutere su come limitare il livello di arsenico nell’acqua, siano già stati previsti in scaletta spazi di discussione su come non far ricadere eventuali costi sulla cittadinanza, e su come risarcirli in caso di periodi di non potabilità».