CIVITAVECCHIA – La situazione degli ospedali al vaglio della Uil-Medici. Il segretario aziendale Rocco Ciccone parla di livelli assistenziali che nel lazio non tutelerebbero in egual misura i cittadini, soffermandosi sulla situazione locale: «Tra Tivoli e Civitavecchia – spiega – si assiste alla desertificazione della sanità con un rapporto posti letto-abitanti di 0,5 x 1000. Agghiacciante anche in considerazione della posizione geografica, logistica defilata nella macroarea 4, delle strutture sanitarie di riferimento». Ciccone definisce inoltre discutibile la non chiusura dell’ospedale di Tarquinia, con numero di accessi di pronto soccorso sovrapponibili a quelli del Padre Pio ma distante poco più di 20 chilometri dal San Paolo di Civitavecchia. «Emblematico il cartello evidenziato nelle manifestazioni tenutesi in questi giorni nella cittadina braccianese – aggiunge – ‘‘Per Civitavecchia 50 Km, per Roma 35 Km, per la camera mortuaria 200 metri». Rocco Ciccone spiega quindi che se dopo tre minuti di arresto cardiocircolatorio non trattato si manifestano danni neurologici irreversibili, le distanze di cui sopra appaiono siderali anche in considerazione della rete viaria obsoleta. «Ci si chiede perché la mala gestione politica della sanità nel Lazio, responsabile del grosso debito – conclude – debba essere messa in conto agli abitanti – contribuenti della Regione».
Sanità
2 Novembre 2011
«Agghiacciante il rapporto posti letto-abitanti»