TARQUINIA – Si sono fermati davanti ai cancelli. E domattina faranno altrettanto. Ottanta alunni dell’Isis di Tarquinia, appartenenti a due classi prime e a due terze, stamane hanno deciso di saltare le lezioni. Stavolta però alla base dello sciopero non c’è una fantomatica bomba inventata all’istante per marinare la scuola. Stavolta le circostanze all’origine della protesta sono davvero serie. Gli alunni, accompagnati anche dai loro genitori, chiedono, infatti, a gran voce “aiuto’’ dopo che, per sei mesi, sono stati inascoltati dalle diverse istituzioni con le quali hanno cercato un contatto. Il motivo dello sciopero è la professoressa di lettere, o meglio il mancato allontanamento dell’insegnante, fortemente contestata dagli alunni “per gravi episodi di incompatibilità”. Gli studenti, e con loro i genitori, parlano di comportamenti violenti al livello verbale da parte della prof “che manca pure un giorno su tre, impedendo il regolare svolgimento delle lezioni e del programma”. Al culmine della vicenda, un episodio che, secondo il racconto di alunni e genitori, sarebbe degenerato in uno scontro con contatto fisico tra la professoressa e un alunno. Proprio questo fatto ha precipitato la situazione spingendo i genitori a chiedere l’allontanamento della docente. La richiesta è passata attraverso varie scrivanie, tra le quali quella del preside Nicola Guzzone del sindaco Mazzola e del provveditorato agli studi. Ma, a quanto pare, per mesi la richiesta dei ragazzi è rimasta inascoltata. Secondo quanto si è potuto apprendere, l’insegnate in questione sarebbe affetta da un forte stato depressivo che ne comprometterebbe l’equilibrio psicologico.
“Siamo umanamente vicini alle difficoltà dell’insegnante – ha detto un genitore – ma abbiamo altresì il dovere di assicurarci che il diritto allo studio dei nostri figli venga garantito.” “Lo svolgimento del programma ministeriale procede a singhiozzo – ha spiegato una mamma – La docente è quasi sempre assente per malattia, noi abbiamo cercato di risolvere il problema con il dialogo ma, visto che non abbiamo ricevuto alcuna risposta dagli organi preposti, abbiamo deciso di dare vita a questa forma di protesta così eclatante e siamo disposti anche ad andare oltre”. Cartelli al vento, preparati per l’occasione. “Nella repubblica di muri di gomma – c’è scritto in uno – se nella scuola ci sono problemi: il preside non può, il provveditore ha le mani legate, il segretario regionale delega, il ministro Gelmini attende mentre ottanta ragazzi con i loro genitori da settembre rimbalzano.” E poi: “Ora basta parole, vogliamo i fatti”. Nessun commento, né dal preside né dal corpo docente, solamente il Sindaco, dopo essere stato a colloquio con il dirigente scolastico, ha tentato di rassicurare i genitori. “Capisco la vostra preoccupazione – ha detto il primo cittadino ai genitori – Purtroppo però mi dicono che solamente la commissione scolastica regionale può intervenire. Ho già inviato una lettera formale al preside e lo stesso farò con il prefetto. Cercherò di mettermi anche in contatto con i delegati provinciali e regionali sollecitando un rapido intervento”.
Cronaca
2 Novembre 2011
«Aiuto, allontanate la prof»