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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    «Attenuata la posizione di Capparella»

    LUOGOCIVITAVECCHIA – Si dicono molto soddisfatti gli avvocati Enrico Baldassari e Lorenzo Mereu per l’esito delle indagini preliminari relative alla morte dei quattro giovani civitavecchiesi Indra e Daniele Mercuri, Gianni Siena e Gianmarco Coccioloni, vittime del tragico incidente del 28 dicembre 2008, sulla bretella che dal porto conduce alla autostrada A12. I due legali difendono infatti Yuri Capparella, il ragazzo che era alla guida della Nissan Micra, unico a salvarsi. «La sua posizione – hanno spiegato – si è andata sempre più ridimensionando. È caduta subito l’aggravante relativa all’assunzione di alcool o droga, con le analisi svolte e l’incidente probatorio che hanno confermato come il giovane fosse ‘‘pulito’’. Ma soprattutto è stato confermato come ci sia stata una sommatoria di concause che hanno contribuito a determinare l’evento». In questo senso gli avvocati ricordano come, per omicidio colposo, sono stati indagati anche due tecnici: si tratta dei direttori dei lavori eseguiti nell’ambito dell’appalto conferito dall’Anas per la realizzazione della strada provinciale Braccianese Claudia, nei pressi del viadotto di Fosso del Prete. I due sono anche accusati di lesioni colpose gravissime nei confronti di Capparella. «In quest’ottica – hanno aggiunto i due legali – lo stesso ragazzo diventa parte lesa. Oggi la sua responsabilità è attenuata: alla base dell’incidente una fatalità. Forse un colpo di sonno, una distrazione, un animale che ha attraversato la strada; ma soprattutto una strada pericolosa, un canale di scolo scoperto che ha fatto da ‘‘binario’’ all’auto e un guardrail mancante in quel punto. I due direttori dei lavori, infatti, sono accusati di non aver fatto realizzare la copertura della cunetta e dispositivi che avrebbero evitato la caduta dell’auto dal viadotto, nonostante fossero previsti nel progetto. Quello che ci preoccupa è che, da quel giorno, non ci sembra siano stati messi in atto interventi migliorativi nella zona. Non si può finire sotto il viadotto in quel modo». Gli avvocati chiederanno ora copia del fascicolo del sostituto procuratore, «in modo – hanno spiegato – di poter leggere bene gli atti e valutare il nostro percorso futuro».