logo
    Cronaca
    2 Novembre 2011
    «Chiedere aiuto è un diritto umano»

    TARQUINIA – Fa discutere a Tarquinia l’ordinanza anti accattonaggio firmata nei giorni scorsi dal sindaco Mauro Mazzola. Il provvedimento punisce con una sanzione pecuniaria e la confisca del denaro proveniente dall’attività illecita, chi sarà sorpreso a mendicare. I cittadini si dividono tra favorevoli e contrari. Nel dibattito interviene anche Sinistra Ecologia e Libertà. «La Lega Nord – dicono gli esponenti di SeL – avanza in Italia e detta le regole al PDL e pertanto, visti i risultati, la sua politica viene imitata anche a sinistra. Ci provò per primo Veltroni con l’ordinanza contro i lavavetri di Roma ed oggi molti sindaci vietano di chiedere l’elemosina, come a Tarquinia. Si smetta di pensare che questa è l’ennesima guerra a sinistra mentre è nostra intenzione dare un contributo al dibattito che è in corso nella popolazione». Il primo cittadino, nell’annunciare il provvedimento qualche giorno fa era stato chiaro: «Non è assolutamente un provvedimento contro i poveri ma contro chi sfrutta in modo criminale persone deboli e in difficoltà come bambini, donne e anziani per indurre le persone ad elargire denaro. Inoltre, l’iniziativa mira a tutelare l’incolumità pubblica dei cittadini, l’immagine e il decoro urbano di Tarquinia agli occhi dei turisti che visitano la città. I servizi sociali dell’amministrazione erogano migliaia di euro all’anno per aiutare e sostenere in modo corretto chi versa in condizioni di effettiva indigenza». Ma non è d’accordo Giovanni Leoni: «Il rincorrersi di notizie relative a furti e violenze nel viterbese alimentano le paure dei cittadini verso gli immigrati e soffiare su queste paure per alimentarle può scatenare gli atteggiamenti più violenti della nostra società». «C’è un commissariato di Polizia a Tarquinia che ci risulta molto attivo – dice Giovanni Leoni per Sinistra Ecologia e Libertà – ed è giusto rivolgersi a loro per ripristinare l’ordine. Se invece con l’ordinanza si vuole nascondere sotto il tappeto l’immondizia rappresentata dal povero disgraziato che con il suo aspetto malconcio chiede un aiuto volontario, significa che i valori della nostra società vengono messi in discussione. È come voler girare l’occhio da un’altra parte, per non vedere chi umilmente chiede aiuto. È un diritto umano fondamentale, quando si è alla fame e al freddo chiedere aiuto e fare appello al prossimo per risvegliarne il sentimento di umanità. Va combattuto il racket dell’elemosina e chi approfitta dei bambini, costringendoli ad elemosinare. Una società civile deve riflettere su cosa spinge sulle strade tanti poveretti. Con quest’accanimento, in futuro, non vorrei leggere nelle già triste cronache di Tarquinia di attacchi violenti, ignoranti e razzisti nei confronti di poveri o extracomunitari. Abbiamo già visto le nostre mura medievali sfregiati da scritte filonaziste e svastiche inneggianti all’odio razziale e xenofobo. Le istituzioni che si voltano dall’altra parte davanti al rifiuto del povero ed all’odio razziale che avanza in città, ci fanno venire in mente i momenti più bui della storia contemporanea. Ben altri sono i pericoli per il nostro territorio, come dimostrano gli arresti effettuati dalla Distretto Nazionale Antimafia sul territorio della Tuscia». L’ordinanza impedisce ai mendicanti di chiedere l’elemosina in tutto il territorio agli incroci, nei pressi della stazione ferroviaria, dell’ospedale, delle case di ricovero, delle scuole, delle fermate del trasporto pubblico, delle chiese, delle sedi di enti pubblici e istituzionali e delle forze dell’ordine, di banche, del cinema, delle attività commerciali e artigianali, del cimitero e di parchi e giardini pubblici.