logo
    Cronaca
    2 Novembre 2011
    «Chiediamo l’annullamento in autotutela»

    SANTA MARINELLA – Consiglio comunale sul porticciolo, la minoranza richiede l’annullamento in autotutela. In realtà la richiesta, presentata ufficialmente ieri al sindaco e al presidente del consiglio comunale, si estende a tutti i provvedimenti deliberati durante la seduta del 28 dicembre «per vizio di costituzione dell’organo deliberante e per violazione dello statuto del Comune». E’ particolarmente duro il giudizio di Andrea Bianchi, consigliere del Partito Democratico, che definisce ‘‘bulgara’’ l’attuale maggioranza di governo. «Il voto sul porticciolo – afferma Bianchi – è stato un vero e proprio blitz, in cui una risicata maggioranza, nel bel mezzo delle festività natalizie, ha approvato un progetto di mera lottizzazione. Il vero interesse del centrodestra, infatti, in merito all’ampliamento del porto è quello legato al residenziale». L’opposizione contesta, come è noto la mancata possibilità di visionare, nei tempi e nei modi garantiti dalla legge, la documentazione relativa agli atti discussi e poi approvati dal consiglio. «In primo luogo – spiegano dalla minoranza – l’impossibilità per il consigliere Mucciola, la mattina del 28 dicembre, di acquisire copia completa della documentazione come pareri, allegati, 21 tavole, relazioni facente parte delle delibere di ampliamento del porto turistico, né di avere copia della delibera di annullamento del project financing per la Sede comunale, non ancora depositata e disponibile solo nelle ore successive». «Tutto ciò – proseguono i consiglieri comunali d’opposizione – in contrasto con quanto stabilito dal regolamento per il funzionamento del consiglio comunale. L’art 8 stabilisce che “nessuna proposta può essere tuttavia sottoposta all’esame del consiglio se, almeno ventiquattr’ore prima della riunione, non sia stata depositata presso l’ufficio di segreteria generale unitamente a tutti i documenti necessari per poter essere esaminata. L’avviso di convocazione del consiglio del 28 dicembre è da ritenersi illegittimo per non aver rispettato il termine di cinque giorni liberi previsto dal regolamento per quattro punti all’ordine del giorno». «Nessuna proposta – proseguono dall’opposizione – può essere discussa e posta in votazione se non sia stata depositata presso la segreteria almeno 24 ore prima della seduta, corredata dai documenti necessari alla conoscenza dell’argomento. Detto termine non può essere ritenuto comprensivo dei giorni festivi anche alla luce dell’art 10 L. 692009 che ha modificato la L. 24190 il cui l’art 22 c.2 prevede: l’accesso ai documenti amministrativi, attese le sue rilevanti finalità di pubblico interesse, costituisce principio generale dell’attività amministrativa al fine di favorire la partecipazione e di assicurare l’imparzialità e la trasparenza». La minoranza prennuncia inoltre altre inizitive, ove non ci fosse risposta. «In primo luogo – afferma – è pronto un esposto al prefetto e successivamente presenteremo ricorso al TAR».
    A.D.A.