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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    «Ecco la prova che le parole smentiscono i fatti»

    TARQUINIA – «Quando le parole smentiscono i fatti». Esordisce così l’esponente del Pdl Alessio Gambetti che risponde al primo cittadino sulla questine delle Saline. «Quella del sindaco Mazzola è una replica piccata alla quale ormai sono abituato,- commenta Gambetti – del resto se non è il Sindaco a ‘‘dover’’ fare i fatti, chi altri li deve fare? Ed allora vediamoli questi fatti che tanto decanta». «Con stupore – prosegue Gambetti – nell’elenco che ha ‘‘rifatto’’ il sindaco Mazzola non viene menzionata la realizzazione dell’Osservatorio ambientale dei sindaci che è stato ‘‘fatto’’ smantellando il futuro ‘‘museo del sale’’, un luogo della cultura su cui tanto l’Università della Tuscia puntava. Al riguardo invito il sindaco Mazzola, a ‘‘ripristinare’’ come prima cosa il ‘‘museo del sale’’ che ha smantellato per fare l’Osservatorio ambientale dei sindaci; se non sbaglio, poi, la determina B1757 della Regione Lazio ne istituisce un altro, in questo caso a norma delle prescrizioni riportate sul decreto Via. Così il museo non c’è più e questo osservatorio che valenza ha?» «L’altro ‘‘fatto’’, anzi ‘‘rifatto’’, elencato dal sindaco Mazzola è di aver rifatto l’illuminazione pubblica. Su questo mi dispiace smentire il sindaco Mazzola ma, dell’illuminazione pubblica ‘‘rifatta’’ ad oggi non c’è neanche l’ombra, e non sono solo ‘‘parole’’. Per questo ho già scritto al primo cittadino, ringraziando già da ora». «Venendo alla lettera da me spedita all’Agenzia del Demanio – prosegue Gambetti – ritengo che sia più che giusta, in quanto va ringraziato il Demanio che ha preso la saggia decisione di riconcedere il borgo a Tarquinia, come nella normalità avevano già fatto i sindaci predecessori: l’ex sindaco Conversini e l’ex sindaco Giulivi». «Concludo quindi – dice l’esponente del centrodestra – reputando giusta la decisione presa dal Demanio; perché è l’ente istituzionale più vicino al territorio, cioè il Comune, che meglio potrà, si spera, gestire e sfruttare al meglio questa occasione di sviluppo che è la riserva Ciò, in sinergia con il Demanio, il Corpo Forestale dello Stato e l’Università della Tuscia di Viterbo».