CIVITAVECCHIA – «Visto che nessuno ci risponde, noi non possiamo che continuare a far domande, così che i nostri interlocutori possano magari rispondere con una sola replica ‘‘cumulativa’’». Inizia così l’intervento dell’Udc che torna a chiedersi che fine abbaino fatto le ‘‘casette di legno’’ che secondo le indicazioni dell’amministrazione avrebbero dovuto risolvere l’emergenza abitativa di famiglie in particolare disagio. «Quasi quattro anni sono passati da quella decisione – dichiara il gruppo consiliare composto da Mirko Cerrone e Mirko Mecozzi – che prima indicavamo come inopportuna ma che oggi siamo costretti a definire quantomeno inefficace. Ci chiedevamo quanti anni debbano passare ancora per poter almeno utilizzare quelle strutture che ormai ci sono – prosegue la nota – il nostro intento era almeno quello di limitare i danni. Cercare di far in modo che milioni di euro non fossero spesi ancora una volta inutilmente. Nessuno ci ha risposto – dichiarano i consiglieri – probabilmente perché il gruppo dell’Udc è visto da tempo come una cosa inutile e fastidiosa. Gente che fa domande, che cerca di dare il proprio contributo e di conseguenza pericolosa. Che discute le scelte che appaiono campate in aria e condotte con una approssimazione disarmante. Accettiamo – aggiungono Cerrone e Mecozzi – ma proprio perché qualcuno si dovrebbe preoccupare quando domande non ne faremo più, oggi un’altra domanda dobbiamo farla a favore di quelle centinaia di lavoratori che si sta colpendo al cuore». «Il Mercato storico? – si domandano – attrazione della nostra città per decenni, cuore pulsante della nostra comunità, sfregiato, massacrato, vilipeso e in fine recluso. Ci chiediamo: è possibile? E soprattutto è tollerabile? Di chi è la colpa? Perché si è allestita quella recinzione sapendo che per mesi non si sarebbe spostata una mattonella?». Cerrone e Mecozzi parlano di un colpo al cuore della città con atti masochistici eccessivi: «L’Udc non ci sta più – fanno sapere – qualcuno ha il dovere di rispondere non tanto a noi ma alla città, abbiamo volto l’attenzione al bilancio di previsione nella speranza di trovare qualche indicazione sul mercato – concludono – ma siamo rimasti agghiacciati». Immediata la replica del sindaco Moscherini: «Una nota che potrebbe avere un senso solo se firmata dal Pd o da qualche altro esponente della minoranza – dichiara – porgo loro l’invito di far pace col cervello: la maggioranza è stanca dei loro comportamenti incomprensibili e ingiustificabili». Il primo cittadino sulla questione delle casette di legno spiega che andranno subito alle famiglie civitavecchiesi in condizioni di disagio: «Bastava bussare alla porta del Sindaco – afferma – e chiedere informazioni». Sul mercato riferisce: «Stiamo per sbloccare la situazione da un errore di consegna della documentazione alla Sovrintendenza – aggiunge ancora il Sindaco – da chi sta nella maggioranza ci si aspetta, anche qualora si sbagliasse, comprensione e collaborazione. Non è questo il caso e me ne dispiace. Risolveremo i problemi – conclude nonostante il fuoco nemico che mi sembra si sia affievolito perché sconfitto in tutti i tentativi messi in piedi per bloccare la rinascita di Civitavecchia e nonostante il fuoco amico, se così può ancora essere definito».
Politica
2 Novembre 2011
«È ora che l’Udc riceva delle risposte»