CIVITAVECCHIA – Sul caso riguardante la Marina interviene Futuro e libertà: «Ad essere indagata dalla procura della Repubblica sull’opera più importante della città- spiega il movimento di Gianfranco Fini – è la titolare della ditta appaltatrice, la Cogese.
La Cogese avrebbe concesso subappalti dei lavori della Marina, omettendo tutte le procedure previste dal decreto legge del 2006 in materia di subappalti.
I civitavecchiesi saranno contenti sicuramente». «Contenti – prosegue ironicamente Fli – perché se c’è stato del dolo questo è stato scoperto, e si spera che escano veramente tutti gli abusi se ce ne sono altri da scoprire.
Meno contenti – si legge nella nota – perché così l’apertura di una delle poche cose che questa città ha rimarrà circondata da reti metalliche che impediscono l’accesso.
Ed ormai siamo alla seconda stagione turistica in cui noi cittadini non usufruiremo di una nostra proprietà». Ben venga l’azione della magistratura, secondo Futuro e libertà, che si domanda dove sia l’azione di controllo del Pincio.
«Ammesso che venga riscontrato definitivamente il dolo da parte della Cogese – afferma Futuro e libertà – ci chiediamo se il Comune e l’assessorato competente non avrebbero dovuto vigilare sia sui lavori sia sui sub appalti».
Secondo Fli «è ora che i civitavecchiesi si sveglino dal letargo invernale e comincino a far capire a tutta la classe politica locale che è ora di cambiare.
Ma cambiare dalle basi, seccando le radici tentacolari che stanno soffocando la città – riferisce il movimento – dare inizio ad una discontinuità vera, questo è e deve essere l’obiettivo finale di tutti».
Politica
2 Novembre 2011
«È ora di pensare a una vera discontinuità»