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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    «E’ ora di realizzare un sottopasso ferroviario»

    di ROMINA MOSCONI

    TOLFA – I pendolari, aiutati dal consigliere d’opposizione del Comune di Tolfa, Domenico Guidoni, chiedono al più presto la realizzazione di un sottovia ferroviario e di un parcheggio di scambio nella stazione di Santa Severa nord. Il consigliere Guidoni, che tra l’altro è anche un rappresentante di uno spontaneo comitato promotore, ha presentato lo scorso 4 marzo un’interrogazione al sindaco Alessandro Battilocchio senza però ottenere in tutto questo tempo una risposta. Stanchi di non essere ascoltati, i residenti della frazione collinare hanno costituito il comitato spontaneo e dopo aver atteso invano esiti positivi, hanno iniziato la battaglia sottoscrivendo in molti una petizione popolare.
    «Lo scopo dell’iniziativa – spiega il consigliere Guidoni – è di sensibilizzare la nostra amministrazione e il consiglio comunale per intraprendere al più presto tutte le necessarie iniziative tese alla realizzazione del completamento del sottovia pedonale nella stazione ferroviaria di Santa Severa». Guidoni, attraverso una nota protocollata e consegnata al sindaco Alessandro Battilocchio ha spiegato nel dettaglio le richieste dei residenti. «L’opera richiesta – ha scritto – riguarda il completamento di quella esistente fra i binari 1 e 2 e questa, oltre ad avere un indubbio beneficio per l’utenza in generale, è indispensabile non solo per migliorare l’infrastruttura della stazione che si trova in una tratta ferroviaria Roma-Pisa-Torino, fra le più importanti e trafficate d’Italia, ma anche per una lunga serie di motivi, fra i quali l’eliminazione dello stato di pericolo determinato da un quotidiano attraversamento dei binari da parte degli utenti».
    «Questa opera – incalza ancora Domenico Guidoni – è poi fondamentale per i pendolari, per poter raggiungere la stazione agevolmente e in sicurezza». Quindi l’obiettivo da perseguire per i tanti residenti è quello di» rendere la stazione al servizio del cittadino e non l’esatto contrario, anche in considerazione che trattasi di una stazione priva di sorveglianza attiva».