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    Amministrazione
    2 Novembre 2011
    «Insieme si può». Senza sterili polemiche

       di GIANNI MOSCHERINI

    CIVITAVECCHIA – Fa piacere che si dia risalto a notizie come quella della donazione di una cucina al centro de Il Ponte. Si tratta di segnali positivi che vanno valorizzati, in una città che fa troppo spesso i conti con l’inciviltà e l’ineducazione di pochi suoi abitanti. Giustamente, nel commento che il Direttore de La Provincia ha affiancato a tale notizia, si fa riferimento allo slogan di don Egidio Smacchia “Insieme di può”, ripetendo il quale si è targata l’iniziativa, gettando i riflettori sui nomi di coloro che hanno contribuito al “beau geste”, per il quale rinnovo il ringraziamento della stessa Amministrazione Comunale. Al contempo, devo tuttavia rilevare che questo commento sembra voler soffiare nelle orecchie di qualcuno il concetto che “Insieme si può” sia una parola d’ordine da usare contro qualcun altro. Lo si evince dal fatto che quando si afferma che “questa è la città migliore”, lo si fa usando come termine di paragone negativo non chi imbratta muri, spacca panchine, sporca e fa anche di peggio, ma proprio l’Amministrazione e chi – è il mio caso che piaccia o no – la guida. Ed è una svista che avrebbe del clamoroso, visto che invece il meritorio “Insieme si può” è stato messo in pratica da tre anni con la Coalizione delle Larghe Intese che, raccogliendo l’adesione di forze di estrazione diversa e il consenso della maggioranza assoluta dei votanti, governa Civitavecchia. E lo sta facendo portando avanti con grande tenacia progetti di riqualificazione urbana, di riforma dei servizi per renderli finalmente efficienti, di spinta per la creazione di infrastrutture logistiche in grado di assecondare lo sviluppo del territorio.
    Benissimo quindi che si indichi un modello positivo negli enti come la Fondazione Cariciv, nelle associazioni come i Lions, nei tanti imprenditori veri come Cardellicchio, Grimaldi e gli altri che a Civitavecchia esistono e che mettono a disposizione le proprie risorse per contribuire al miglioramento sociale sul territorio: si tratta di meriti che non mi stancherò mai di riconoscere a coloro che hanno sostenuto in questa occasione Il Ponte, come ai tanti altri che si impegnano su altri fronti ed in altri settori per il benessere della comunità. Ritengo tuttavia che accorgersene soltanto quando si tratta di propri finanziatori, e soprattutto per utilizzarli strumentalmente nella creazione di critiche peraltro infondate all’indirizzo delle istituzioni, sia tutt’altro che un buon servigio nei loro stessi confronti. Quanto poi agli accenni che irridono alle ipotesi di lavoro sulla nuova provincia Civitavecchia-Viterbo e sulla riunificazione di Santa Marinella a Civitavecchia, cosa sono se non un riaffermare che “insieme si può”, ricostituendo un nuovo tessuto sociale per una realtà territoriale dell’Alto Lazio?
    Gianni Moscherini
    Sindaco di Civitavecchia

     

            Caro Sindaco, mi fa piacere che lei abbia ritenuto il mio corsivo sull’importanza delle sinergie istituzionali tanto importante da dedicargli una sua personale risposta. Prendiamo atto del fatto che l’Amministrazione Comunale, ma nessuno ha mai pensato il contrario, abbia a cuore il Ponte ed iniziative come quella di sabato scorso, nonostante la sua assenza, certamente dovuta ad alti impegni istituzionali, non sia passata inosservata. Che però lo slogan «Insieme si può» sia stato usato contro qualcuno è una sua personalissima interpretazione, visto che l’intento era tutt’altro e non certo quello di utilizzare quelli che lei definisce ‘‘nostri finanziatori’’ nella creazione di alcun tipo di critica. Anche perché, visto che fa riferimento alla Fondazione Cariciv e ad imprenditori che intervengono spesso e volentieri a sostegno di numerosi e meritori progetti anche del Comune, come è giusto e sacrosanto che sia, eventualmente farebbe meglio a parlare di ‘‘finanziatori della città’’ in senso più ampio, anziché voler cercare a tutti i costi una polemica per motivi chiari solo a Lei, caro Sindaco. Quanto infine al riferimento alle chiacchiere, era solo per dire che probabilmente ci sarebbero altre priorità da inserire in agenda. Del resto, sull’unificazione di Civitavecchia e Santa Marinella la pensa così anche il suo collega Bacheca, direttamente interessato. Mentre sulla provincia, forse sarebbe il caso di sentire anche il pensiero di chi rappresenta la Tuscia, per non perdere altro tempo dietro ad ipotesi che la storia, purtroppo o a ragione, non voglio entrare nel merito, ha già provveduto a bocciare oltre trent’anni fa. Ma lei all’epoca a Civitavecchia forse ci passava solo per andare da Roma a Livorno.
    (m. gra.)