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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    «Io stesso ho dovuto pagare delle somme in nero»

    CIVITAVECCHIA – «Io sono solo una delle vittime del sistema scoperto dai carabinieri». Vincenzo Monteduro non ci sta all’accusa di concorso in estorsione che lo vede indagato dalla locale Procura dopo i fatti che hanno portato all’arresto dell’ingegnere Remigio Nuti, nell’ambito dell’inchiesta sulla vendita degli appartamenti nella palazzina di via Navone, a contributo agevolato. «Anche io, dopo aver consegnato 8mila euro in contanti – spiega – per l’acquisto di un appartamento ho versato due assegni in nero per un totale di 32mila euro». Ripercorre la vicenda il segretario dei Repubblicani europei, nella quale, secondo le sue dichiarazioni, avrebbe avuto esclusivamente un ruolo di mediatore. «Dovevo solo spiegare ai clienti che in quei 48 appartamenti erano stati eseguiti dei lavori extra che andavano pagati a parte, il nero lo disponeva l’ingegner Nuti – riferisce Monteduro – che toglieva dall’importo pattuito i 25mila euro di contributo regionale, aggiungendo il prezzo dei lavori che di conseguenza faceva aumentare quello degli alloggi». Vincenzo Monteduro è sicuro del ruolo che ha ricoperto dal 2002 al 2006: «Per me le agenzie immobiliari erano come clienti – dichiara – vendevano le case alle condizioni stabilite dalla Regagi, rappresentata da Nuti. Io facevo il commerciale in cantiere, accompagnavo gli acquirenti e svolgevo anche altre funzioni, come quella di amministratore di condominio, senza aver mai percepito nulla. Finite le vendite – spiega – ho chiesto di essere pagato, così l’ingegnere mi ha consegnato 8 assegni in bianco che gli erano stati dati da alcuni acquirenti, per un importo pari a 104mila euro. Subito dopo sono venuto a sapere che Nuti era stato arrestato per una denuncia fatta da un acquirente che non ha voluto pagare il nero, a quel punto – prosegue – mi sono precipitato dai carabinieri per consegnare gli 8 assegni dei quali ero in possesso». Una vicenda tutta da chiarire, dopo l’avviso di garanzia ricevuto dal segretario dei Repubblicani europei che giura di non essere stato rinviato a giudizio: «Le indagini sono state chiuse nel 2005 – afferma Monteduro – l’udienza preliminare è già stata rinviata due volte per vizi di notifica e ora dovrebbe tenersi il prossimo mese».
    Sulla questione delle somme che l’ingegner Nuti avrebbe percepito in nero fa sapere: «Ho avvertito l’ingegnere dell’illecito che a mio avviso stava compiendo, ma lui mi ha rassicurato dicendo di essere stato autorizzato dal Comune e tirando fuori alcuni documenti dell’associazione dei Costruttori romani che davano a quegli immobili un valore maggiore rispetto al prezzo indicato». In sostanza, stando all’accusa di concorso in estorsione, il segretario dei Repubblicani europei sostiene di aver appreso di alcune dichiarazioni fatte dalle persone vittime del raggiro, secondo le quali lui stesso avrebbe assistito alle trattative tra Nuti e gli acquirenti, nel corso delle quali l’ingegnere avrebbe preteso delle somme in nero, pena la perdita della caparra. Infine una considerazione politica: «Le mie impuntature su certi atti amministrativi hanno portato a tutto questo. Bisognava screditarmi e mettermi in condizione di non nuocere. Qualcuno sapeva – ha concluso – che sono pronto a denunciare anche il presidente Polverini e ha fatto in modo che venissi bloccato».