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    Amministrazione
    2 Novembre 2011
    «La De Carolis è un polmone d’accoglienza»

    CIVITAVECCHIA – «Abbiamo risposto di nuovo all’appello della Regione Lazio: ormai la ex caserma De Carolis la possiamo considerare un ‘‘polmone di accoglienza’’». Questo il commento dell’assessore con delega alla Protezione Civile Andrea Pierfederici a poche ore dall’arrivo, questa mattina attorno alle 10.30, dei nuovi ospiti nella struttura di via Braccianese Claudia. Si tratta di 160 cittadini: 133 del Pakistan, 22 di Mali e 5 dell’Iraq, provenienti dal Centro d’Accoglienza per Richiedenti Asilo (Cara) di Caltanissetta. I migranti, tutti uomini piuttosto giovani, hanno tutti già espletato la richiesta di protezione internazionale presso la Questura di Caltanissetta: saranno quindi ospitati all’interno di un’ala del centro che è stata adeguatamente preparata. dove possono disporre anche di mensa, docce ed acqua calda. Resteranno in via provvisoria, in attesa di essere affidati ad altri Cara. «Voglio che sia chiaro proprio questo – ha aggiunto Pierfederici – e cioè che stiamo parlando di un’accoglienza temporanea. Al momento non ci sono accordi in base ai quali la struttura possa diventare un centro permanente. Di una cosa sono sicuro, al di là delle questioni politiche e delle decisioni che saranno prese: questo centro potrebbe diventare per la città una risorsa». E questo PROFUGHIanche in risposta a chi, come Futuro e Libertà, ha posto delle specifiche domande alla Regione Lazio, soggetto attuatore, chiedendosi come mai siano state ‘‘fatte fuori’’ Prefettura e Croce Rossa nelle gestione della nuova emergenza, sostituita dalla cooperativa sociale Domus Caritatis vicina al Vaticano, a cui vengono corrisposti circa 70 euro giornalieri per ogni ospite. «Ma qui stiamo parlando di una situazione diversa da quella dei tunisini – ha spiegato l’assessore alla protezione Civile – gli ospiti attuali non hanno bisogno di particolari cure; sono stati già sottoposti a visite a Caltanissetta. Ora c’è questa cooperativa esperta del settore che gestisce il centro e chiede e a noi Comune, che facciamo da garante, collaborazione e consigli sulle ditte locali da utilizzare per i lavori all’interno della struttura. Ecco perché torno a ribadire che la De Carolis può diventare una risorsa». L’assessore ha poi confermato che si sta predisponendo una sorta di regolamento interno per la gestione degli ospiti «che – ha aggiunto – sono liberissimi di entrare ed uscire, hanno tutto l’interesse a rimanere nel centro e sono certo che non ci saranno momenti di tensione». Gli immigrati saranno trasferiti quindi in gruppi di 20/30 persone, diretti negli altri cara del territorio nazionale.