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    Amministrazione
    2 Novembre 2011
    «La Marina ai civitavecchiesi in un modo o nell’altro»

    CIVITAVECCHIA – «Entro luglio in un modo o nell’altro la Marina tornerà ai civitavecchiesi. Con o senza la conferma da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali che gli atti sono legali». Queste le parole del sindaco Gianni Moscherini dopo le polemiche nate attorno ai cantieri bloccati della Marina che hanno visto prendere la parola numerosi personaggi politici di ambo gli schieramenti: «Mi sarei aspettato collaborazione da parte di tutti – ha dichiarato il primo cittadino – perché la Marina appartiene a tutti e non solo all’attuale maggioranza o all’opposizione». Sulle diatribe politiche, anche trasversali, che hanno colpito l’opera ancora incompiuta secondo il primo cittadino l’unico degno di rispetto è il consigliere del Partito democratico Mauro Guerrini: «Credo che la città lo debba ringraziare. Fa parte della minoranza ma ha ragionato con il linguaggio di chi ama Civitavecchia e non con il pensiero di chi fa diventare ancora un bene collettivo l’arena dove combattere le divergenze politiche. Mi auguro – continua – che nei prossimi giorni prevalga sia all’interno della maggioranza che dell’opposizione il suo modo di ragionare».
    A bacchettare invece l’onorevole Pietro Tidei, ci pensa il sottosegretario ai Beni Culturali, Francesco Giro: «Ho sempre considerato l’onorevole Tidei persona dotata di una notevole abilità politica. Per questo non cadrò nel suo amabile trabocchetto. Affermare che solo il sottosegretario Giro può risolvere con buon senso la vicenda dei lavori oggi bloccati della Marina – continua – può forse stuzzicare il lato oscuro del narcisismo politico che ognuno di noi possiede, ma francamente mi sembra una tesi azzardata, una bella furbata confezionata ad arte da Tidei per alimentare altra caciara politica su una questione che non c’entra nulla con la politica, ma piuttosto con la buona o cattiva amministrazione di una città che è dei civitavecchiesi che dovrebbero essere rispettati di più da tutti i dirigenti della città di ogni colore e parte politica che in questi mesi si azzuffano su tutto». Per quanto riguarda invece il tema della destinazione d’uso dei locali, Giro risponde: «La questione si è posta quando, accertata la mancata autorizzazione paesaggistica, si è tentata la procedura prevista dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, di un’istanza di accertamento di compatibilità paesaggistica, unico strumento per sanare l’abuso. Ma è proprio la presenza dei volumi sulla Marina ad impedire questa procedura. In sostanza, deve essere chiaro che attività commerciali sulle marine sono vietate per legge, al di là di ogni ulteriore considerazione sul caso surreale di Civitavecchia».