TARQUINIA – La polemica sulla nascente zona industriale e nello specifico sul progetto di un cementificio, continua a tenere banco nella città etrusca a pochi giorni dall’acceso dibattito consumatosi in consiglio comunale. Sull’episodio che ha indotto il primo cittadino a ritirare il progetto per sottoporlo ad un ulteriore approfondimento tecnico cirtca la natura dell’impianto e l’eventuale pericolosità, prende la parola il sindaco Mauro Mazzola che esordisce parlando di «amministrazione del fare e non del dire». «La zona industriale diventa finalmente realtà – dice il primo cittadino – dopo decenni di vane promesse, e sarà il volano per la crescita economica della città. Il piccolo gruppo del ‘‘‘no a tutto’’ dovrà farsene una ragione». Per Mazzola, quanto accaduto nel consiglio comunale del 29 settembre, è stata una «pretestuosa protesta da parte del movimento dei no-coke». «Mi rivolgo a tutti i cittadini, e in particolar modo agli artigiani e a coloro che non hanno un lavoro – dice il sindaco – chiedendo loro di accertare chi sono le persone che fanno parte di questo fronte del no a tutto e cosa fanno nella vita. Sono tutti professionisti (sic) o persone occupate nella pubblica amministrazione, con incarichi anche dirigenziali, e non sono stati neanche sfiorati dalla grave crisi economica che ha colpito con particolare durezza i settori manifatturieri. A loro chiedo per quale motivo non hanno urlato la loro rabbia al Comune di Montalto di Castro, sul cui territorio insiste un’industria analoga a quella che si costruirà nella zona industriale di Pian d’Organi». Sull’industria oggetto delle polemiche il sindaco assicura: «Verrà realizzata con criteri di assoluta trasparenza amministrativa, rispetto dell’ambiente, e darà decine di posti di lavoro. Inoltre, è ridicolo che il centrodestra continui con una farsa politica degna delle migliori performance della compagnia teatrale del Bagaglino. L’opposizione dica alla città chi sia il proprietario del terreno dove sorgerà l’impianto e chi sostiene questo progetto». La società in questione, come già detto, è la ‘‘Iniziative industriali srl’’ con sede legale a Rimini e legalmente rappresentata da Roberto Bandini. La lottizzazione prevede l’insediamento di ‘‘uno stabilimento per la produzione di leganti idraulici di carbonato di calcio con l’esclusione della produzione di clinker’’, ma secondo gli ambientalisti sarebbe un impinato nocivo per l’ambiente. Il primo cittadino, puntando nuovamente il dito contro il partito del ‘‘no a tutto’’, allarga poi il discorso sulla riconversione a carbone della centrale Tvn e sull’autostrada. «Queste due decisioni sono state prese dal Governo Berlusconi e l’amministrazione le ha sempre combattute – tuona Mazzola – Tuttavia, non ci si poteva arroccare dietro il diniego più assoluto, in quanto un’amministrazione responsabile non può lasciare una comunità in balìa delle decisioni di altri, soltanto per una questione di principio. Era perciò fondamentale avviare una politica di gestione e di controllo, per far rispettare i diritti della comunità. Questo è stato fatto. In tal senso non mi pento di aver preso i finanziamenti per le servitù energetiche, dato che Montalto di Castro, Civitavecchia, Tolfa, Allumierie e Santa Marinella non hanno mai tirato indietro la mano. Tarquinia, invece, ha sempre ed esclusivamente subito, come se le sue mura medievali la isolassero dal mondo e la facessero vivere in un’altra dimensione. Basta con queste persone esaltate!».
Ale.Ro.
Cronaca
2 Novembre 2011
«La zona industriale di Pian D’Organi sarà il volano per la crescita economica»