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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    «Mancano case a basso costo da oltre 30 anni»

    ALLUMIERE – Dopo la protesta dei residenti di La Bianca a proposito dei Piani di zona della frazione del Comune di Allumiere, prende la parola il sindaco Augusto Battilocchio. «Il piano di zona ci consentirà di avere 12 appartamenti di edilizia economica e popolare da assegnare in affitto a basso reddito con successiva possibilità di riscatto – spiega il primo cittadino – Previsti anche 9 appartamenti e 20 abitazioni mono-familiari con giardino in edilizia convenzionata, ad un prezzo che sarà di circa il 20% inferiore ai prezzi di mercato. Realizzeremo anche 125 posti auto, di cui 94 pubblici. Il tutto senza spendere un euro, anzi, risparmieremo i 117mila euro che dobbiamo all’Ater per il terreno in via Monte Roncone dove stiamo realizzando il parcheggio». Sulle polemiche in atto il Sindaco è chiaro: «E’ stata montata una campagna strumentale contro l’amministrazione, addirittura raccontando che le case popolari sarebbero state destinate a cittadini comunitari provenienti da Civitavecchia. Ma il motivo vero è che qualcuno ha comprato casa nella lottizzazione di Prato Stopponi ed ora vede a malincuore che il pratone che gli sta affianco sia anch’esso edificato e per lo più con un’iniziativa non speculativa. Eppure ad Allumiere e La Bianca mancano case a basso costo da oltre 30 anni. Si parla di grosse irregolarità nella delibera, di destinazione agricola dell’area. E’ come per i cittadini stranieri, balle già confutate nella stessa delibera. L’area del piano è in zona C della variante generale di piano che sta per essere approvata dalla Regione, quindi sarà in ogni caso edificabile. Anzi, con il piano di zona noi togliamo una buona parte del plusvalore edilizio dell’area a vantaggio dei cittadini con minori disponibilità. E comunque tutti gli atti andranno in Regione per le approvazioni di rito, quindi se sono irregolari lo vedremo». Sulla possibilità di riattivare il Piano della Bolzella, Battilocchio ricorda che «le aree del Piano della Bolzella sono state dichiarate a pericolo di frana grave dall’Autorità dei bacini regionali e sono divenute inedificabili. Inoltre i due scheletri sono di proprietà di due cooperative edilizie, una delle quali in liquidazione fallimentare e l’altra in causa sia con il Comune sia col fallimento Seci, proprio per la proprietà dell’area di sedime. E’ impossibile proseguire, ma il problema ci sta molto a cuore e dopo le sentenze definitive cercheremo ipotesi alternative per risanare la zona. Il piano completerà la viabilità della zona e realizzerà parcheggi, tutta la zona funzionerà meglio. Abbiamo accolto alcune osservazioni e ridotto l’altezza dei fabbricati da 12 metri a 9 e previsto l’inserimento di giardini anche ai piani terreni delle palazzine. Pensiamo di coinvolgere quanto più possibile i professionisti e le imprese locali nella realizzazione del piano. Insomma, senza spendere un soldo produrremo lavoro finalizzato alla costruzione di case accessibili anche a chi non ha reddito elevato. Solo chi si muove per interesse personale può continuare a negare l’evidenza dei fatti». (Rom. Mos.)