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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    «Marta, a quando le casse di espansione?»

    MALTEMPOTARQUINIA – I cittadini del Comitato Marina Velka senza fango si compiacciono del fatto che, «grazie alle pressioni» da loro esercitate sulle amministrazioni, «nonostante le piogge torrenziali degli scorsi giorni, il fiume Marta e i fossi adiacenti non abbiano nuovamente allagato gli abitati di Marina Velka e Tarquinia Lido». «Questo risultato – dice il comitato non si sarebbe potuto ottenere senza la pulitura e l’arginatura dell’ultimo tratto dell´alveo». Gli aderenti al comitato sono convinti che tutto ciò provi «le responsabilità delle istituzioni riguardo allo straripamento del 2005, provocato da una decennale incuria del territorio», per il quale hanno avviato una causa di risarcimento danni e delle denunce penali. Essi continueranno a lottare «affinché sia definitivamente garantita la sicurezza idrogeologica della zona». «Gli interventi effettuati – dice il comitato – non sono infatti bastati ad evitare che, anche quest’anno, i campi coltivati fossero inondati dalle acque e che, addirittura, un uomo si sia salvato solo grazie all’intervento di un elicottero». A tal proposito, chiedono all’Ardis a che punto si trovi la progettazione dei promessi bacini di contenimento a monte del ponte sull’Aurelia e al Comune di Tarquinia, che ha già da tempo ricevuto i fondi, quando inizieranno i lavori per il Fosso dei Giardini e per le fognature di Marina Velka e Tarquinia Lido. Ribadiscono, infine, «la necessità di un piano integrato di riassetto del bacino del fiume Marta affinché si possano in futuro evitare opere di cementificazione a vantaggio del rispetto del corso del fiume». A Montalto di Castro, invece esplode la rabbia dei commercianti e abitanti della zona della foce che vogliono avviare una denuncia contro la gestione della diga di Vulci. A loro dire sarebbe stata l’apertura delle paratie a creare la discesa a valle dell’acqua.