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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    «Massima fiducia nelle indagini della Finanza»

    TARQUINIA – Suscita clamore e fa discutere il caso dei presunti brogli architettati da alcuni dei beneficiari delle case popolari finiti sotto la lente d’ingrandimento della Guardia di Finanza. Gli uomini del tenente Luigi de Gregorio hanno avviato nei giorni scorsi dei controlli incrociati sui requisiti autocertificati dalle singole famiglie che hanno avanzato richiesta di un alloggio popolare in via Giovanni XXIII, dimostrando di essere ‘’poco abbienti’’. Sconcertante il dato emerso: l’80% degli assegnatari (29 su 35), avrebbe infatti ‘’alterato’’ il proprio status, ricorrendo a vari stratagemmi, come le modifiche al reddito: decurtato quando anche non azzerato; l’aumento del numero dei componenti il nucleo famigliare: fatto lievitare anche da 3 a 5 membri; oppure l’incremento della percentuale di invalidità: portata anche al 100% e di sicuro non compatibile con la titolarità di una patente di guida o di altre licenze concesse solo a chi è considerato ‘‘normale’’. Sulla vicenda interviene il sindaco Mauro Mazzola che parla di «grande serenità e completa fiducia dell’amministrazione nelle indagini condotte dalla Guardia di Finanza». Indagini volte ad accertare eventuali irregolarità nella graduatoria per l’assegnazione degli alloggi Ater. «Nutro grande stima nei confronti della Guardia di Finanza. – dichiara il primo cittadino – Ben vengano le attività di controllo per verificare l’esistenza di presunti brogli. Gli uffici comunali competenti saranno a completa disposizione delle Fiamme Gialle per far rispettare la legalità». «Il problema casa – aggiunge Mazzola – è una questione rilevante, accentuatasi negli ultimi anni con la crisi economica. È fondamentale quindi che gli appartamenti popolari vadano a persone o famiglie che ne abbiano veramente bisogno e non a chi accampa falsi diritti e aggira le leggi». Il primo cittadino definisce poi solo speculazioni le altre notizie che ruotano intorno alla vicenda: «La trasparenza è sempre stata uno dei cardini del Comune. Queste illazioni sono soltanto un tentativo maldestro di discreditare l’operato dell’amministrazione». Chiaro il riferimento alla strana corrispondenza tra alcuni nomi di assegnatari degli alloggi Ater e alcuni scrutatori sorteggiati per le recenti consultazioni elettorali. Risvolto, quest’ultimo, secondario rispetto ad una vicenda che rischia di far slittare la consegna delle chiavi delle case Ater di altri mesi e di lasciare ancora senza una casa chi l’aspetta da anni.