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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    «No alle strumentalizzazioni politiche»

    TARQUINIA – Le organizzazioni di produttori ‘’Etrusca Ortaggi’’ e Horta, presenti con una nutrita rappresentanza all’incontro tenutosi lunedì mattina presso il palazzo comunale di Tarquinia per discutere del pomodorificio, mettono in guardia dai toni trionfalistici dell’amministrazione comunale. «Pur condividendo nella sostanza e nel merito il contenuto del comunicato diffuso dal Comune – dichiarano le due organizzazioni di produttori – nel tentativo di perseguire il nobile scopo, indicato nel materiale inviato alla stampa, di tralasciare e superare eventuali polemiche e incomprensioni, rammentiamo all’interlocutore dell’amministrazione comunale come la volontà di divulgare a mezzo stampa l’esito del costruttivo confronto, sia una propria iniziativa personale, non concordata in alcuna maniera». «Anche se ribadiamo con fermezza l’intenzione di voler collaborare per la riapertura del pomodorificio o per meglio dire come è stato proposto nel dibattito, un polo di trasformazione dei prodotti ortofrutticoli, rimarchiamo come per poter costruire un percorso condiviso che porti non soltanto a semplici illustrazioni bucoliche dell’attuale situazione, sia necessario la piena e reciproca fiducia tra tutte le parti, fiducia che si ottiene evitando azioni personali, peraltro sconsigliate da alcuni interlocutori e non stabilite dopo adeguata concertazione». «Noi – chiariscono Etrusca ortaggi e Horta – non vorremmo essere uno strumento politico, siamo pronti a collaborare limitatamente alle nostre capacità di imprenditori agricoli nel tentativo di raggiungere un unico ed imprescindibile obiettivo, ovvero la riapertura del conservificio. Sottolineiamo altresì come mentre si è asserito il comune impegno di tutti ad apportare quanto di competenza per la buona riuscita dell’iniziativa, sia in termini di prodotto, che di professionalità e di impegno istituzionale, non si è mai parlato, come invece asserito nel comunicato, di un impegno economico da parte delle organizzazioni di produttori, anche perché prima di aver costruito, valutato e concertato un progetto serio volto a tutelare tutte le parti, tra cui anche i produttori ed il prodotto made in Tarquinia, non è assolutamente indicato discutere del discorso economico». «Tanto si doveva – concludono – per una fattiva collaborazione tanto osannata nel comunicato e nella quale anche noi fermamente crediamo».
    Ale.Ro.