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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    «Non è comprensibile declassare l’ospedale Padre Pio di Bracciano»

    CIVITAVECCHIA – Marco Di Gennaro, delegato Anpo della Asl Rm F interviene sul taglio agli ospedali, criticando l’ipotesi di declassamento del Padre Pio. «Declassare l’ospedale di Bracciano non è comprensibile – dice Di Gennaro – nè sotto l’aspetto funzionale né sotto il profilo economico. L’ospedale svolge, infatti, un ruolo importante nella gestione della salute di quel territorio assistendo una popolazione di circa 60.000 abitanti. La sua particolare situazione logistica lo rende, inoltre, punto centrale dell’assistenza ai pazienti in condizioni di emergenza. Basti pensare alla pericolosità delle vie di comunicazione ed al notevole incremento di potenziali utenti durante il periodo estivo per rendersi conto della necessità di una tempestiva assistenza intensiva anche di tipo rianimatorio pur nei casi per i quali si riconosca l’esigenza di un trasferimento per un superiore livello assistenziale. L’esigenza di un pronto intervento in loco in alcune particolari situazioni è, fra l’altro, giustificata dalle stesse parole del documento “Polverini” che riconosce in 45 minuti il tempo massimo di percorrenza verso altro presidio ospedaliero che giustifica la presenza di un modulo di emergenza che a Bracciano non è contemplato nonostante che, sempre nel decreto Polverini, i tempi di percorrenza verso Civitavecchia, il sant’Andrea e Civita Castellana (ASL di Viterbo) siano rispettivamente di 45, 42 e 55 minuti( !! ) e, quindi, praticamente sul filo del rasoio» . «Suscita perplessità – prosegue Di Gennaro – anche il balletto delle cifre relative all’attività del pronto soccorso di Bracciano, diverse in parti diverse del documento, con percentuali che non corrispondono alla realtà e che, quindi, portano a conclusioni errate, come quella del numero degli accessi in PS (20.377 e non 17.267 ) e dei “rifiuta ricovero” che non risulta essere del 39% ,come riportato nel decreto, ma solo dell’8,4%. Altra perplessità deriva dalla diversa considerazione avuta, e ne siamo molto lieti, per l’ospedale di Tarquinia che, a fronte di una minore popolazione assistita, di un minore numero di accessi in pronto soccorso, di una distanza da Civitavecchia di soli 23 minuti, di una percentuale di codici bianchi doppia rispetto a Bracciano, ha mantenuto il rango di ospedale per acuti. A giustificazione di tale decisione viene portata ‘la posizione sulla costa ed il rapporto posti letto/popolazione del territorio’. Se così è, tale motivazione è ancora più valida per la nostra Asl il cui rapporto posti/letto popolazione è il più basso di tutta le Regione. Anche per questo motivo si deve mantenere l’attuale livello assistenziale dell’ospedale di Bracciano che , come gli stessi dati del “decreto” attestano, ha garantito un’ ottimale assistenza medica ai cittadini di quel territorio. Se le negative conseguenze assistenziali del declassamento dell’ospedale di Bracciano sono evidenti, non altrettanto evidenti, anche perché non riportati, sono i benefici economici derivanti da tale decisione che rischia di avere pesanti ripercussioni anche sotto il profilo occupazionale e professionale. Non vorremmo che, a tal proposito, la montagna partorisse un topolino e, come già successo per le auto blù e per l’abolizione delle province, i ventilati risparmi si riducessero, come affermato da Tremonti, a pochi spiccioli facendo pagare ai cittadini ed agli operatori sanitari le colpe di una situazione economica le cui cause e le cui responsabilità vanno ricercate altrove e non risolte penalizzando, come al solito, la provincia in nome di un centralismo poco democratico. Per questi motivi ci batteremo, sia in sede tecnica che politica, affinchè all’ospedale di Bracciano venga mantenuto un livello operativo tale da garantire un adeguato livello assistenziale. Intanto per lunedì sera alle 21 il sindaco di Ladispoli Crescenzo Paliotta ha indetto un consiglio comunale aperto per affrontare le delicate questioni, in particolare proprio il ridimensionamento dell’ospedale di Bracciano da parte della Regione Lazio. Paliotta ha annunciato che sarà importante la partecipazione della gente alla seduta convocata. «In un momento in cui stanno arrivando drammaticamente al pettine i nodi del dissesto sanitario della nostra Regione e poiché tutto ciò peserà ancora di più sulla nostra Asl, storicamente trascurata, è indispensabile un confronto ampio, civile e costruttivo per limitare i danni e programmare insieme, sia pur negli attuali ristretti limiti finanziari, il nostro futuro».