CIVITAVECCHIA – Ha chiarito nel dettaglio i motivi che lo hanno spinto a dimettersi dall’incarico alla Asl RmF l’architetto Alessandro Giannini, nel mirino di diversi esponente politici locali che hanno criticato la sua assunzione e i relativi compensi. «Vorrei innanzitutto difendere la mia onestà e la mia libertà messa in dubbio con i continui attacchi di questi giorni – ha spiegato all’indomani della scelta – non ho padrini, ma solo persone che mi stimano, forse perché le mie capacità professionali sono state utili a diverse cause, senza colore di sorta. Non solo giunte regionali di centrosinistra, ma anche di centrodestra hanno ritenuto giusto affidarsi al sottoscritto. Chiunque può visionare il mio curriculum, i miei titoli e le mie esperienze professionali, e chiederei ai “Signori” i quali mi hanno così frettolosamente tacciato di inadeguatezza, di informarsi in merito». L’archietetto Giannini è poi tornato sui motivi che lo avevano allontanato, tre anni fa, dalla stessa Asl, per poi tornare oggi con l’incarico che gli era stato affidato dagli attuali vertici dell’azienda. «Vorrei che gli stessi “Signori” – ha infatti aggiunto – si informassero anche sulle motivazioni per cui la precedente dirigenza Biagini, Coronato e Saffioti decise di non rinnovare la mia collaborazione nella qualità di responsabile dell’Area Tecnica e di Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione aziendale. Troverebbero sicuramente interessanti alcune pressioni indebite ed ingerenze inibitorie nell’esercizio professionale, per le quali ho ritenuto, e ritengo tuttora, giusto non divenire complice e connivente, mantenendo intatta la mia integrità professionale». Giannini ha poi voluto sottolineare come le dimissioni dall’incarico alla Asl RmF sono state presentate «non per dare ragione agli scritti degli ultimi giorni, ma – ha chiarito – per non diventare uno strumento con cui condurre attacchi politici. Gradirei rimanere ciò che sono sempre stato, un architetto». Prima di scrivere ai giornali, comunque, lo stesso professionista aveva inviato una lettera alla dirigenza aziendale della Asl RmF, recapitata nella serata di ieri, parlando di ‘‘dimissioni irrevocabili’’. «Abbiamo appreso con rammarico delle dimissioni dell’architetto – hanno spiegato i vertici aziendali – incaricato per sei mesi con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa che attendeva il nulla osta della Regione Lazio per poter essere avviato. Al professionista vogliamo comunque pubblicamente rinnovare la stima che non solo resta intatta ma viene anzi rafforzata dalla prova esemplare e dall’abnegazione che in questa occasione ha saputo dimostrare». Chiuso il capitolo Giannini, però, l’Azienda rimane ferma sulla scelta di istituire un “Centro di controllo” sperimentale per monitorare le spese ed abbatterle, in considerazione della lievitazione dei costi derivanti dalla gestione degli affitti passivi, delle utenze e del consistente autoparco. «Resta immutato – hanno infatti aggiunto – il problema di ricoprire la funzione per la quale la collaborazione era stata instaurata, giacché le azioni già intraprese in adesione ai piani di rientro regionali contemplano una maggior attenzione all’analisi dei costi di gestione. Sottoporremo nuovamente agli organi regionali preposti l’istanza di istituzione di questa funzione organizzativa».
Sanità
2 Novembre 2011
«Non voglio essere strumento per condurre attacchi politici»